02 Febbraio 2017, 21:49
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MESSINA – Pochi innesti, ma buoni. A due giorni dalla proibitiva trasferta dello “Zaccheria” di Foggia, Cristiano Lucarelli si presenta in sala stampa sorridente e soddisfatto dall’esito dell’ultimo giorno di mercato. Una sessione che, eccezion fatta per qualche rescissione, ha visto il Messina fermo al palo per via delle difficoltà societarie, almeno fino al 31 gennaio quando in riva allo Stretto sono approdati gli ex Catania Anastasi e Da Silva, insieme al centrocampista di proprietà del Pisa Giulio Sanseverino. Senza dimenticare le mancate cessioni di Musacci e Milinkovic, fortemente osteggiate dal tecnico stesso. Proprio il giocatore di origini serbe rappresenta il caso del momento, deluso dal suo mancato approdo a Foggia (ironia della sorte) non si è allenato gli ultimi tre giorni in cui è stato lontano da Messina, ma il tecnico porge una mano al ragazzo: “E’ convocato perché ormai è utile che venga con noi, è un ragazzo caratterialmente particolare e ha bisogno di qualcosa di diverso rispetto agli altri. È giusto riaccoglierlo perché le c… le fanno tutti e noi dobbiamo recuperare il calciatore sul piano mentale, prima va in campo meglio è; l’unico dubbio è se metterlo dall’inizio o in corso”.
Via Nardini dentro Sanseverino e soprattutto Da Silva, per un Messina che perde in fisico ma recupera in dinamismo e palleggio soprattutto tenendo conto della fastidiosa pubalgia di Foresta che sarà assente sabato: “Da Silva lo penso al posto di Nardini, che ringraziamo per l’esperienza e l’apporto che ci ha dato, e al massimo lo vedo trequartista. Foresta sta curando una pubalgia e i tempi di recupero sono imprevedibili e non potevamo rischiare di restare corti. Aspetto il momento in cui avrò abbondanza e ballottaggi”. I nuovi arrivati “atleticamente stanno bene – continua Lucarelli – i due ex Catania devono mettere 4/5 partite nelle gambe, soprattutto Valerio che ha bisogno di tempo per stare al massimo; lui però è uno di quelli che se ha la palla non si farà pregare. A Pistoia ha segnato diversi gol con me prima dell’esonero e anche a Monza ha fatto bene nei primo quattro mesi: deve solo ritrovare quella fiducia che l’ambiente gli darà”.
Allo “Zaccheria” Lucarelli preannuncia un Messina spensierato, per nulla intenzionato a recitare il ruolo di vittima sacrificale: “Il Foggia è una squadra forte che gioca bene al calcio con un impianto ben definito, lo dimostrano anche i 5 gol al Francavilla. Poi noi con le squadre forti ce la siamo sempre giocata, e penso anche a Casertana e Catania al mio inizio, mentre abbiamo qualche problema con le nostre pari come successo a Melfi e Siracusa. Con le unghie e coi denti tiriamo fuori prestazioni importanti. Per noi è un jolly: chiederò spensieratezza e presunzione offensiva, credo ci siano i margini per impensierirli e portare a casa un risultato positivo”.
Il mercato giallorosso ha vissuto momenti di caos quando le cessioni di Musacci e Milinkovic al Taranto e al Foggia sembravano cosa fatta per poi saltare, con buona pace dei dirigenti delle due società che non le hanno mandate a dire alla società pelortana. A fare chiarezza, oltre al comunicato ufficiale della dirigenza, ci ha pensato il direttore generale Pasquale Leonardo: Non ha nessun valore quello che è successo a Milano. Alcune situazioni sono state alterate ad arte da altri, come quelle di Musacci e Milinkovic. C’è stata sicuramente un po’ di confusione, ma non ufficialmente perché noi abbiamo lavorato da qui con i nostri segretari Raffa e Minutoli, che ringrazio. Purtroppo ci sono tanti procuratori che mettono sul mercato giocatori che per le società di appartenenza sono incedibili ed è quello che è avvenuto”. Passando ai volti nuovi, a Valerio Anastasi il compito di trascinare il Messina a suon di gol, magari facendo dimenticare l’addio di Demiro Pozzebon: “Ero arrivato nello scetticismo più totale perché a Catania si aspettavano altri nomi, poi mi sono fatto male e la stagione ha preso una piega diversa. Rispetto allo scorso mese di luglio ora sto molto meglio, quando il mister mi ha chiesto di venire non ci ho pensato due volte perché lo conosco e so cosa vuole. Non voglio dare colpe ad altri sulla prima parte di stagione, voltiamo pagina e guardiamo avanti”.
Giulio Sanseverino ha scelto la maglia numero 4 ed è chiamato a far fare il salto di qualità al centrocampo giallorosso: “Bisogna affermarsi ogni anno, scendere di categoria non è un passo indietro nella mia carriera perché mister e direttore mi hanno fatto sentite importante e questa è una grande piazza. C’è poca differenza tra le squadre e grande equilibrio: bisogna mettere in campo tutto, soprattutto la voglia di non farsi battere mai. A Pisa c’è una situazione molto simile sia sul piano societario che nei mister, due grandi campioni che ti lasciano grande voglia di far bene e ti danno emotività e carica”. Per Gldestony Da Silva, invece, la maglia numero 21: Ho iniziato al meglio, le prime partite sono andate benissimo, poi non sono andato tanto bene e il mister ha parlato con me perché gli serviva maggiore esperienza, mentre io ero alla prima avventura in Lega Pro. Ho aspettato, ma quando c’è stata l’opportunità di venite a Messina ho parlato con Lucarelli e mi sono convinto a venire qui perché ho notato che conosce la categoria e i calciatori”.
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02 Febbraio 2017, 21:49