21 Giugno 2024, 17:28
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Indennizzo record di oltre un milione di euro stabilito dalla Corte di Appello di Messina. Il ministero della Salute deve risarcire una casalinga messinese, vittima di un farmaco derivato dal Talidomide e usato in Italia tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ‘70 come antiemetico per le donne in gravidanza.
Il farmaco apparentemente innocuo creava, se assunto nelle prime settimane di gravidanza, malformazioni al feto. E così la signora messinese, nata nel 1969, ha una grave malformazione al braccio.
Nonostante l’avvocatura dello Stato abbia tentato di sostenere che la donna non avesse diritto all’indennizzo, due consulenze medico legali le hanno dato ragione.
Soddisfazione esprimono gli avvocati palermitani Federica Licata ed Ermanno Zancla: “Abbiamo creduto in una causa dai presupposti oggettivamente difficili visti gli sbarramenti temporali imposti dalla legge, la difficile prova di assunzione del farmaco e la decisa difesa della Avvocatura dello Stato. Continua la battaglia per riconoscere a tutti i ‘figli del Talidomide’ quanto loro spetta”.
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21 Giugno 2024, 17:28