31 Ottobre 2023, 20:10
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MESSINA – Si è chiuso con tre condanne il processo di primo grado su alcuni interventi di chirurgia plastica che sarebbero stati rimborsati dal Servizio sanitario nazionale a fronte di diagnosi di patologie che, secondo l’accusa, sarebbero risultate del tutto inesistenti. Questo sarebbe venuto fuori durante l’indagine denominata “protesi d’oro”
Il giudice ha stabilito tre condanne per altrettanti medici del policlinico di Messina.
Le condanne sono di 3 anni e 6 mesi per il professore Letterio “Elio” Calbo, 75 anni, per il suo vice Massimo Marullo, 65 anni, e del dottor Enrico Calbo, 46 anni, figlio del professor Elio, all’epoca specializzando nello stesso reparto diretto dal padre.
I tre sono accusati di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, peculato e truffa aggravata.
Il tribunale ha deciso anche l’interdizione dei camici bianchi, condannati alle spese legali e al risarcimento, da quantificarsi in sede civile.
I tre erano andati ai domiciliari nel giugno 2016 al termine degli accertamenti della polizia giudiziaria su fatti che risalgono al periodo tra il 2011 e il 2013.
Secondo l’accusa i tre medici diagnosticavano falsi tumori o la necessità di sostituire protesi mammarie già impiantate anche quando non era necessario. Sarebbe successo con almeno 12 donne tra il 2011 e il 2012, secondo gli investigatori, e in tutti i casi le pazienti sarebbero state all’oscuro della truffa.
Per le prestazioni hanno pagato la somma richiesta, circa 2 mila euro a testa.
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31 Ottobre 2023, 20:10