03 Agosto 2020, 14:17
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“Ma quale sold out, ci sono oltre 23 mila imprese ricettive che quest’estate non hanno proprio aperto”. Così Vittorio Messina, Presidente nazionale Assoturismo Confesercenti all’ANSA. “I dati di Enit sono stati interpretati con un eccesso di ottimismo. Si tratta infatti solo del tasso di occupazione delle stanze disponibili online, e quindi è una fotografia incompleta: dal calcolo mancano completamente le oltre 23 mila imprese ricettive – 3 mila alberghi – che hanno scelto di rimanere chiuse per la stagione, e che quindi non sono presenti sui motori di ricerca. Inoltre, molte delle attività rimaste aperte hanno ridotto l’offerta di camere, per contenere i costi”. “La realtà dei fatti è molto più amara. E’ vero che le località balneari, vedranno un po’ più di turisti, in particolare nei weekend e nella settimana di Ferragosto, che del resto è sempre stato fisiologicamente il picco della domanda italiana per le mete balneari. Ma il 15 agosto, quest’anno, sarà lontanissimo dai picchi raggiunti nel 2018 e nel 2017, e certamente non basterà a rimediare la perdita prevista per il 2020 di 56 milioni di pernottamenti”.
“Ci troviamo ad attraversare la peggiore crisi del turismo degli ultimi 20 anni – prosegue – forse la peggiore di sempre, ed i dati sul traffico aereo parlano chiaro: i flussi di turisti stranieri, che valgono la metà dei nostri visitatori, sono ridotti ai minimi termini. È del tutto fuorviante – dice – dipingere il turismo come se fosse in ripresa, in particolare alla vigilia degli interventi promessi per il sostegno del settore. Interventi lungamente attesi dalle imprese, visto che finora per il turismo non c’è stato nulla, a parte il bonus vacanze, sulla cui effettiva capacità di spingere a viaggiare chi sarebbe rimasto a casa ho qualche dubbio. Servono misure mirate ed efficaci, molte imprese – conclude – sono allo stremo”. (ANSA).
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03 Agosto 2020, 14:17