Messina, un derby amaro | L'arbitraggio fa discutere - Live Sicilia

Messina, un derby amaro | L’arbitraggio fa discutere

Amaro in bocca in casa peloritana per l'atteggiamento della squadra a Catania, ma anche per la condotta del signor Piccinini.

calcio - lega pro
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MESSINA – Il risveglio del Messina è stato strano, perchè il derby con il Catania ha lasciato un mix di orgoglio e amaro in bocca dovuto all’atteggiamento della squadra ma anche per delle controverse decisioni arbitrali. La direzione di gara del Signor Piccinini di Forlì non è piaciuta, dal d.s. Argurio a mister Di Napoli passando per Giorgione e Martinelli hanno avuto da ridire all’indirizzo del fischietto romagnolo, reo di aver preso un abbaglio in occasione del rigore concesso ai rossoazzurri. A far storcere il naso è stata l’intera gestione della partita, a partire dalla distribuzione dei cartellini: uno solo per il Catania e tre all’indirizzo del Messina, più il doppio giallo inflitto a Ionut.

Il riepilogo non racconta fino in fondo una partita tesa, in cui era sicuramente la squadra di Moriero a giocarsi di più, vista la condizione di classifica, per non parlare dell’interpretazione diversa in presenza di episodi simili. Dove finiscono le recriminazioni per l’arbitraggio, iniziano quelli per gli errori commessi dalla squadra, visto che il penalty è nato da un errore banale di Martinelli, mentre il gol partita di Russotto è stato subito in contropiede, con la retroguardia scoperta e mal posizionata. Accantonati i lati negativi di un derby che lascerà non pochi rimpianti, tra i giocatori regna comunque l’orgoglio per aver disputato una partita alla pari dei rossoazzurri, raccogliendo immeritatamente zero punti. Per 70 minuti e forse più, il Messina ha sempre cercato di fare la partita e per qualche momento ci è anche riuscito. Il gol partita è arrivato in un momento della gara in cui sembrava fossero i giallorossi a poter prendere il sopravvento, al cospetto di un Catania alle corde che ha sfruttato un errore della retroguardia peloritana.

Nell’economia della partita è pesata inevitabilmente il modo in cui le due squadre si sono avvicinate alla sfida. Al “Massimino” di clima derby ce n’era veramente poco, per via della curva deserta per via della contestazione dei tifosi rossoazzurri, mentre anche negli altri settori c’erano molti spazi vuoti. Il Messina si è avvicinato a questa sfida con la testa sgombra per via di una classifica assolutamente tranquilla, con il morale a mille dopo tre successi consecutivi e con la convinzione di poter disputare un ottimo match e così è stato. I tre punti però se li è presi il Catania, che anche se in difficoltà si è aggrappato con tutte le sue forze a quegli elementi come Calil e Russotto, capaci di tirarlo fuori da questa situazione molto difficile. “Partite come queste ci servano da lezione per crescere e maturare, per diventare sempre più competitivi e meno ingenui” ha dichiarato Argurio ieri nel dopogara, parole che devono servire a far capire come la stagione che sta per concludersi dev’essere quella della semina per un futuro migliore.


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