22 Maggio 2010, 15:00
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Il dibattito pubblico sul disegno di legge governativo che dà una stretta all’uso delle intercettazioni arriva anche a Palermo, dove due rappresentanti istituzionali prendono forti posizioni negative. Il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, ribadisce di aver “sempre sostenuto che ogni limitazione alla facolta’ di compiere intercettazioni ha come conseguenza una limitazione della facolta’ di indagine’. ‘Fatta salva questa premessa – continua – so, però, che ci sono interessi contrapposti come la tutela del diritto alla privacy. Perciò sono certo che il Parlamento saprà fare un giusto bilanciamento di interessi che in astratto potrebbero confliggere.”
”Il progetto Mastella – ha aggiunto Messineo – messo a punto nella precedente legislatura, realizzava un punto di equilibrio: prevedeva l’utilizzo delle intercettazione depositate quando scattava la misura cautelare; le parti non usate dal pm non venivano distrutte ma segregate e custodite dal procuratore della Repubblica. I difensori, se le ritenevano utili, potevano richiederle”. Quanto all’incontro con il sottosegretario Usa Breuer e la delegazione che lo accompagnava, Messineo ha detto che ”non si e’ assolutamente parlato di intercettazioni. Abbiamo riepilogato alcune questioni che riguardano, in particolare, le operazioni antimafia ‘Old Bridge’ e ‘Paesan Blues”’.
Anche la politica, oltre la magistatura, prende posizione. In visita nel capoluogo siciliano per promuovere la raccolta firme per i referendum che il suo partito propone, il capogruppo al Senato dell’Idv, Felice Belisario, dice che “mafia, ‘ndrangheta e camorra hanno già lo champagne in fresco e sono pronti a brindare, il ddl sulle intercettazioni è il miglior regalo che il governo possa fargli. Il 23 maggio 1992 la mafia uccideva il giudice Falcone, la moglie e gli uomini della scorta – ha poi aggiunto – i vari Riina, Brusca e Provenzano sono stati tutti catturati anche grazie al contributo determinante delle intercettazioni. La stretta che il governo vuole imporre a questo fondamentale strumento d’indagine tornerebbe ad assicurare impunità alla criminalità organizzata, l’Italia dei Valori continuerà a fare opposizione intransigente in Parlamento e nelle piazze per impedire che questo accada. Non vogliamo – ha concluso Belisario – che i mafiosi possano davvero brindare a questo sconcertante regalo”.
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22 Maggio 2010, 15:00