22 Luglio 2024, 04:59
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CATANIA – Certo, non siamo a quello che ci si immaginava quindici anni fa sulla scorta dell’illusoria promessa di una avveneristica Metropolitana di Catania pronta già ben prima del 2020. Ma quando mai.
Ed allora, serve ancorarsi alla realtà delle cose. Quella che ci dice che si va avanti piano trasformando l’aggiunta di ogni nuovo tassello in un traguardo da accompagnare idealmente con i fuochi d’artificio e le note della banda.
Eppure, l’inaugurazione di questa mattina diventa, però, significativa sotto molti aspetti. Alle ore 11 al cospetto del Ministro Matteo Salvini, vengono consegnate le due nuove stazioni di Fontana e Monte Po che, secondo le indicazioni della Fce, saranno fruibili già dal primo pomeriggio.
A dirla tutta, però, mentre è già pronto il sottopasso che condurrà direttamente all’ospedale Garibaldi per quello che porta, invece, a Monte Po si dovrà attendere ancora: nel frattempo, saranno messi a disposizione dei mini bus. Insomma, bene ma non benissimo.
Tuttavia, si conclude ufficialmente una fase di stallo nella quale si era caduti dopo la crisi finanziaria della ditta, la ravennate Cmc. E si consegnano due stazioni che diventano le più grandi della Metro etnea e che – assieme a Nesima – vanno a implementare il collegamento tra la periferia e il centro. Non è un fatto di poco conto.
Ma come non è di poco conto il vigilare affinché i lavori della tratta Misterbianco-Paternò vengano ultimati nei tempi stabiliti (entro il 2026) e che dalle parti di via Castromarino e via Reclusorio del lume la messa in sicurezza sotterranea – dopo il crollo – sia avvenuta a regola d’arte.
Nel frattempo, la Metro va avanti piano. O, se volete, eppur ci si muove.
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22 Luglio 2024, 04:59