27 Maggio 2013, 18:52
4 min di lettura
Catania – Una conferenza stampa all’aperto, in viale Sisinna, davanti a una mappa con evidenziati i 54 ettari di terreno interessati al progetto Mettiamo a frutto Librino di Enzo Bianco, che si propone di realizzare a costo zero, in tempi velocissimi e con una notevole ricaduta sociale, un parco urbano da di 54 ettari – uno dei più grandi d’Europa – nel centro di Librino messo a disposizione delle famiglie dei residenti.
L’idea, ispirata al concetto della sostenibilità ambientale e inserita in sintesi nel programma del candidato sindaco Catania +10, parte dall’esperienza dei cosiddetti orti urbani – ma possono essere piantati ovviamente anche alberi da frutto – che in Italia sono oltre diciottomila e vengono resi disponibili ai cittadini con basso reddito. A Librino ciò consentirebbe a moltissime famiglie di risparmiare sull’acquisto di frutta e verdura e si raggiungerebbe anche il fine educativo di avvicinare i bambini e i giovani alla natura e alla terra.
L’ambizioso progetto, come ha spiegato Bianco, è nato da un’idea dell’avv. Andrea Scuderi ed è stato redatto con uno staff di urbanisti, a cominciare dall’assessore designato, l’ing. Luigi Bosco, in collaborazione con il presidente dell’Ordine degli Agronomi, Gianni Toldonato e il contributo di ricercatori della Facoltà di Agraria dell’Università di Catania – fra i presenti oggi il prof. Iuri Peri e il dott. Carlo Prato – e del mondo della cooperazione: Legacoop e Confcooperative. Il progetto, che coinvolgerà anche docenti e allievi dell’Istituto Tecnico Agrario, punta a fare degli Orti Urbani di Librino un punto d’attrazione di tutta la città con l’inserimento di sentieri, piste ciclabili, aree per picnic, luoghi di socializzazione per le famiglie dei residenti e per le scuole a diretto contatto con la natura. Nel corso della conferenza stampa – alla quale erano presenti gli assessori designati Luigi Bosco, Saro D’Agata, Angela Mazzola e Valentina Scialfa – Bianco ha ricordato come Kenzo Tange, progettista di Librino, avesse immaginato una grande area a verde nel quartiere. “E se questo verde è fatto da piante fruttuose invece che ornamentali è anche meglio. Soprattutto se possiamo così aiutare le famiglie di questa zona, restituendo così a questa comunità un sapere che fa parte del suo patrimonio genetico”.
Il candidato sindaco ha chiuso con una puntata polemica alla “delibera di indirizzo, scritta frettolosamente a mano” con la quale la Giunta del sindaco uscente “sostanzialmente allo scopo di anticiparci, sapendo della nostra iniziativa”, si è detta disponibile “ad accogliere una richiesta presentata da oltre un anno e mezzo per assegnare dei terreni di Librino a delle onlus”.
“Ovviamente siamo favorevoli all’iniziativa – ha detto Bianco – ma vorrei sottolineare la diversa idea di Catania che abbiamo noi e il sindaco uscente. Io vedo una città ambiziosa, che pensa alla grande, al futuro, alle famiglie e ai nostri figli. Una Catania che vuol porsi all’avanguardia in Italia e in Europa. Altri, ricordandosi solo negli ultimi giorni di campagna elettorale delle esigenze dei cittadini, si accontentano di una città misera, condannata a sopravvivere, a tirare avanti alla meno peggio”.
Bianco ha concluso spiegando di essere consapevole dei delicati problemi da affrontare nella realizzazione del progetto, a cominciare da quello della sicurezza. E ha raccontato un aneddoto accolto da un caloroso applauso dei presenti: “Quando, da sindaco, contro il parere di quelli, tantissimi, convinti che le avrebbero subito rubate, feci sistemare delle piante grasse a Castello Ursino, ebbi ragione. Nessuno le toccò ed ebbi una spiegazione illuminante da uno degli abitanti, ‘Ni trattau di cristiani e ci ave’umu a dimustrari ca semu cristiani’. Io ai catanesi voglio bene anche per questo”.
In merito a quanto affermato dal candidato sindaco Enzo Bianco sugli orti urbani sociali, l’Amministrazione Comunale ha diffuso la seguente nota:
“Lascia stupefatti il tentativo del candidato sindaco in questione di inserire nella campagna elettorale una polemica su una delicata questione per cui la prudenza non dovrebbe essere sopraffatta dalla propaganda. Ci si limita a ricordare che il progetto dell’orto urbano sociale di Librino si è concretizzato nei giorni scorsi con una delibera della Giunta Municipale dopo che nell’Ottobre 2012 il dirigente del verde pubblico Marco Morabito ha reso il proprio parere positivo alla proposta della Caritas diocesana. Ne è seguita una complessa istruttoria in cui sono state delimitate le aree date in affidamento alla Caritas per scopi sociali. L’atto è stato depositato nella segreteria di Giunta lo scorso 17 maggio e adottato il successivo 23 maggio. Sorvolando su altre inutili considerazioni, si specifica che il sistema degli affidamenti ai privati degli orti sociali per essere concretamente realizzato e non solo annunciato, necessita di un atto regolamentare che il Comune finora non ha mai avuto. Proprio in questi giorni, col parere reso dall’avvocatura comunale, anche questo atto dopo attenti e necessari approfondimenti ha completato il suo procedimento e trasmesso al vaglio del consiglio comunale per l’adozione definitiva. Nei prossimi giorni, inoltre, il sindaco Stancanelli, consegnerà al responsabile della Caritas Padre Algeri e al suo predecessore Padre Valerio Di Trapani, che ha promosso l’iniziativa, la delibera adottata per l’avvio della fase esecutiva del progetto “Orto sociale Urbano di Librino”.
Pubblicato il
27 Maggio 2013, 18:52