Ragusa

Mezzacorona e l’acquisto di Feudo Arancio: “Insussistenza delle accuse”

di

07 Febbraio 2024, 16:28

1 min di lettura

TRENTO – La Corte d’appello di Trento ha confermato la sentenza di non luogo a procedere già pronunciata dal gup, riconoscendo l’insussistenza dell’ipotesi accusatoria nei confronti dei vertici del gruppo Mezzacorona per l’operazione di acquisizione dell’azienda siciliana Feudo Arancio, avvenuta nei primi anni Duemila.

Le accuse inconsistenti

Il capo di imputazione riguardava l’ipotesi riciclaggio di beni provenienti da associazione mafiosa, aggravata dalla finalità di agevolare le associazioni mafiose. La Corte ha disposto anche la distruzione delle intercettazioni telefoniche. “Esprimiamo piena soddisfazione perché i giudici hanno condiviso integralmente le argomentazione della difesa, affermando la assoluta insussistenza delle accuse rivolte ai verti del gruppo Mezzacorona, e riconoscendo che questi hanno sempre agito in piena trasparenza e nel pieno rispetto della legalità”, ha spiegato all’ANSA l’avvocato Vittorio Manes, difensore di uno degli imputati.

Pubblicato il

07 Febbraio 2024, 16:28

Condividi sui social