29 Aprile 2013, 07:00
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GIARRE. Nel 2003 fu ad un passo dalla candidatura a sindaco di Giarre. Oggi, a dieci anni di distanza, Salvino Barbagallo si presenta alla città con un nuovo progetto. Il candidato a sindaco, intervistato dalla redazione di LiveSiciliaCatania, dichiara di non nutrire alcun senso di rivalsa ma solo il desiderio di dare il proprio contributo alla città. “Quando si abita in un palazzo ed il palazzo brucia – spiega Salvino Barbagallo – credo che sia importante uscire fuori e partecipare allo spegnimento del palazzo. Io avverto questa esigenza. La città ha bisogno del mio contributo ed io mi sto scommettendo”.
“Cambiamo Giarre” sarà l’unica lista, composta principalmente da giovani, che sosterrà la candidatura dell’ex deputato all’Ars. Barbagallo smentisce con forza le voci circolanti su un suo possibile passo indietro nate dopo la scelta dell’on. Marco Forzese, con il quale condivide dai tempi dell’Udc un cammino politico, di rinunciare alla propria candidatura a Catania. “ Ho desiderio di andare fino in fondo in questa mia candidatura perché mi fa piacere, perché mi voglio scommettere e perché credo nella rivincita di Giarre – dice Barbagallo – perché la città in questo momento credo che abbia toccato veramente i punti più bassi, senza fare accuse a nessuno. La mia amicizia con l’on. Forzese non significa che io devo fare un passo indietro. Smentisco questa voce che è stata messa in giro. L’amicizia con Forzese – prosegue il candidato sindaco – e il rapporto con Forzese sono una cosa, la mia candidatura a Giarre è un’altra cosa. Non voglio essere condizionato da nessuno. Sono un uomo libero, sono per la città e per i cittadini”.
Sulla difficile situazione finanziaria dell’ente e sulle ricette da proporre in caso di vittoria non si sbilancia, in attesa di conoscere il quadro esatto. “Bisogna intanto capire a livello ministeriale cosa è successo – dice il candidato sindaco – e cioè se passa questo pre dissesto, e quindi il comune di Giarre è suscettibile di un finanziamento particolare, oppure se il comune va in dissesto. Questi purtroppo sono documenti che vengono celati, chiusi in un cassetto. Per il momento non ci è dato sapere”.
Decoro urbano, rigore e sicurezza sono i primi punti in cima al programma. “Bisogna intanto ripulire la città da questo aspetto che ha, che è poco decoroso – dice Barbagallo – La segnaletica, orizzontale e verticale, è inesistente, le strade sono piene di buche, il verde è incolto. Se potenziassimo le squadre di operai del comune di Giarre per poter realizzare tante piccole opere, io credo che anche l’aspetto di Giarre andrebbe a beneficiarne. Poi al secondo punto il rigore. Ma l’esempio lo deve dare il primo cittadino, la squadra che amministra e governa il comune. Bisogna essere presenti tutti i santi giorni, alzarsi presto la mattina, arrivare prima e uscire dopo i dipendenti. Questo è l’esempio che bisogna dare. Io sono stato assessore regionale agli Enti locali – ricorda il candidato sindaco – Avevo 450 dipendenti nel solo palazzo dove esercitavo la mia attività di amministratore della Regione ed io arrivavo prima che arrivassero i dipendenti ed uscivo dopo. Questo già significa dare l’esempio. E poi bisogna girare per le strade della città, parlare con la gente, capire i problemi che ci sono. Queste sono le prime ricette. Poi c’è anche il problema della sicurezza. Bisogna rinsaldare il rapporto con le forze dell’ordine, ristabilire una certa sicurezza sul territorio”.
In caso di vittoria Barbagallo si dice pronto ad avanzare alcune richieste al Governatore Rosario Crocetta. “Bisogna chiedere al presidente della Regione di rispettare un punto del suo programma, quello sulle abolizioni delle Ato, e di restituire nuovamente il servizio di nettezza urbana ai comuni. E poi – prosegue Barbagallo – chiedere l’attivazione immediata della zona franca. Giarre è stata individuata come zona franca ed è un fatto occasionale importantissimo. Significa che la delocalizzazione delle imprese non avverrebbe più all’estero ma potrebbe avvenire nelle nostre città. Bisogna però preparare una città accogliente per poter attirare imprese e capitali e quindi creare occupazione e posti di lavoro. I cittadini – dice ancora – non devono cedere alle lusinghe del singolo candidato o della singola promessa. Bisogna lavorare in maniera collettiva”.
Infine Salvino Barbagallo parla dei suoi competitors in questa corsa alla poltrona di primo cittadino. “Particolarmente mi ricordo l’affettuosità del dottor Bonaccorsi – dice il candidato sindaco – quando nel 2001 mi sostenne nella campagna elettorale delle politiche. Questo può essere semplicemente un ricordo. Poi per il resto non temo nessuno e ho stima di tutti gli avversari politici. Dobbiamo chiamarci l’uno con l’altro avversari e non nemici. La campagna elettorale – conclude in stile British – deve essere anche un fatto sportivo, dove chi vince deve governare e chi perde non si deve strappare i capelli”.
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29 Aprile 2013, 07:00