Anche da Micari ‘bugie’ su Crocetta | Solo Fava dice Saro al Saro…

di

19 Settembre 2017, 12:59

3 min di lettura

Caro Professore Micari, le bugie politiche – cioè, le comode verità della politica – hanno le urne corte.

Eppure nemmeno lei si è sottratto alla suggestione di spararla grossa, tanto grossa, che più grossa, davvero, non si può.

Lei, parlando a Ragusa nel corso del suo tour elettorale, ha detto, secondo le agenzie: “Il governo Crocetta in questi cinque anni? Non tutto è stato un disastro. Ci sono state delle cose buone e delle cose che devono essere migliorate. Ma ora dobbiamo guardare al futuro”.
Una battuta che avrà provocato esultanze alla Tardelli dopo il gol alla Germania, tra le schiere dei suoi avversari. Basta nominarlo, Saro, per osservare moltitudini che fanno gli scongiuri e voti che trasmigrano altrove, sospinti da un giustificato sdegno. ‘Crocetta’ e ‘futuro’ sono parole reciprocamente irriducibili: non possono stare nella stessa frase.

Ma questo è appunto il nodo inestricabile, Caro Prof – pur essendo lei una persona perbene e perfino un candidato non disprezzabile – che l’ha già condannata alla sconfitta. Lei è politicamente avvinto al fantasma ingombrante di Saro. Non può dirgli ciò che meriterebbe – quello che probabilmente, da siciliano, pensa – perché i suoi danti causa sono gli stessi che hanno sostenuto il crocettismo delle malefatte politiche e delle imposture.

Oltretutto, come sparare a palle incatenate contro chi ha scelto di mettersi in disparte, sia pure per un verosimile tornaconto? Perciò, a sinistra, l’unica bocca dell’innocenza è quella di Claudio Fava che conduce la sua battaglia solitaria e può permettersi di dire Saro al Saro, mentre lei, Prof, deve abbozzare e pagare il suo indigesto obolo alla necessità che non è virtù. Tuttavia, perché spararla tanto grossa?

Articoli Correlati

Caro Prof, in che forma lunare di interpretazione il crocettismo potrebbe non essere tutto un disastro? Lei sta girando la Sicilia in lungo e in largo per gli obblighi della campagna elettorale. E non ha visto una terra piegata?

D’accordo, non tutti i mali nascono e finiscono col presidente venuto da Gela. Però è innegabile che Saro abbia apposto la sua firma d’oro sullo sfascio. Lui, che si gonfiava di suggestioni rivoluzionarie, ha garantito soprattutto il suo cerchio magico, come le nomine degli ultimi giorni confermano. Carissimo Prof, se fosse stato un Totò Cuffaro qualunque a piazzare il piazzabile nello sgocciolio del suo regno, lei – come altri benpensanti – avrebbe probabilmente dato fiato a un sacrosanto grido di protesta. Perché non lo fa ora? Perché la convenienza politica ha la meglio sulla verità quando è vera: tristissima regola a cui nemmeno i rettori e le persone perbene come lei si sottraggono. Purtroppo.

No, Professore Micari. Se Rosario Crocetta non fosse stato il disastro per intero che, invece, ha prodotto, lei non sarebbe mai stato candidato. Lo sa benissimo, solo che non può proclamarlo, nel girone infernale di interessi e propaganda in cui si è volontariamente calato.

Così, verrebbe soltanto da chiedersi: perché? Perché un uomo onesto e stimato, con un ruolo di primo piano, decide di mettere la sua faccia a servizio una esperienza politica tragica, più che fallimentare? Come può esserci futuro con un simile passato? Non lo sappiamo. In effetti, basta la domanda

Pubblicato il

19 Settembre 2017, 12:59

Condividi sui social