19 Dicembre 2017, 20:51
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PALERMO – Nuovi concorsi all’Assemblea regionale siciliana per assumere giovani dirigenti “dopo il fuggi fuggi” dei più alti burocrati che tre anni fa, dopo l’introduzione del tetto di 240 mila euro agli stipendi dei funzionari apicali e per le altre carriere del Parlamento, decisero di lasciare anzitempo Palazzo dei Normanni per mantenere lo status economico. Ad annunciarli, in una intervista all’Adnkronos, è il neo Presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè, che a pochi giorni dal suo insediamento traccia quali sono i futuri programmi di Sala d’Ercole. A partire dalle nuove assunzioni. A fine anno scade, infatti, l’accordo sul tetto dei 240 mila euro e si annuncia il ritorno alle vecchie tabelle con stipendi che in qualche caso potrebbero quasi raddoppiare.
Anche se Miccichè mette le mani avanti e spiega: “Il concetto di tetto è assurdo, per principio – dice il presidente dell’Ars, le cui parole sono riportate dal sito dell’agenzia – . A prescindere dalla cifra. Io, comunque, sto aspettando una relazione per capire il da farsi, basta con questa demagogia. I cittadini non chiedono il taglio degli stipendi ma un buon funzionamento dell’Ars”. Miccichè torna poi a parlare dei tagli, un vero e proprio cavallo di battaglia del suo predecessore, Giovanni Ardizzone: “Io provengo da aziende private – dice – e posso dire con assoluta certezza che se ai tagli non corrisponde un buon funzionamento del servizio allora sono delle stupidaggini”. Miccichè non esclude di fare tagli “ma lì dove ci sono sprechi”, dice.
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19 Dicembre 2017, 20:51