19 Gennaio 2012, 15:00
4 min di lettura
Una proposta condivisa del centrodestra. Che punti a raccogliere consensi e vittorie alle prossime scadenze elettorali. Dalle amministrative alle elezioni per il presidente della Regione siciliana. L’ex ministro e leader del Pid Saverio Romano ci crede. “Stiamo lavorando per questo, per ricucire vecchi strappi”. E una delle soluzioni per il riavvicinamento di Grande Sud all’asse Pdl-Pid potrebbe essere avanzata dai berlusconiani: “Basta – dice Romano – dimostrare un po’ di generosità nei confronti degli alleati più piccoli”. Ovvero, la chiave è sempre quella: una candidatura di Gianfranco Micciché a governatore, potrebbe rinsaldare il centrodestra. Nonostante ieri si fosse appreso di un imminente incontro tra il leader di Grande Sud e Gianfranco Fini e si erano accese le voci di un avvicinamento dell’ex sottosegretario col Terzo polo. Ma oggi, invece, Micciché ha incontrato Alfano e, appunto, Saverio Romano, che ammette “abbiamo ricominciato un percorso insieme”.
Onorevole Romano, quindi il centrodestra sta tentando di tornare alla “formula originaria”, quella del famoso 61-0 del quale Miccichè fu grande protagonista…
“Posso dire che oggi siamo solo all’inizio. Ma nell’incontro avvenuto questa mattina con i leader di Pdl e Grande Sud ho registrato una disponibilità a riprendere questo cammino…”.
Ieri si parlava invece di un dialogo serrato tra Miccichè e il Terzo polo…
“Io guardo i fatti. E dico che, mentre un po’ di tempo fa si litigava, oggi ci si siede allo stesso tavolo”.
Su quel tavolo, immaginiamo, il “risiko” delle candidature: dal comune di Palermo a Palazzo d’Orleans…
“Guardi, di tutto abbiamo parlato oggi, tranne che di nomi. Quello che ci interessa oggi è concordare un’architettura politica in vista delle prossime scadenze elettorali”.
Quindi non avete parlato di Lagalla, di Cascio, di Micciché…
“Il problema non è certamente quello di trovare un candidato. Dobbiamo mettere a fuoco un progetto politico che vada anche oltre le amministrative, e si proietti alla elezioni regionali”.
E quali sono gli ostacoli per realizzare questo progetto?
“Io non parlerei di ostacoli. Direi che il Pdl dovrebbe fare uno sforzo, un investimento. E dimostrare ‘generosità’ nei confronti dei partiti più piccoli”.
E dare il proprio “via libera” alla candidatura di Micciché a Palazzo d’Orleans…
“Le ripeto, non è questo il tema, al momento. Certamente nel centrodestra è necessario superare le lacerazioni del passato”.
Di una di queste lacerazioni voi siete stati “attori”. Ci riferiamo a quella con l’Udc. Ci sono margini per un riavvicinamento anche su quel fronte?
“Intanto noi registriamo in Sicilia una netta spaccatura del Terzo polo. Credo che oggi il dato politico sia questo. Per il resto, io non ho preclusioni ad alleanze nei confronti dell’Udc. Anche in prospettiva…”
E se la prospettiva fosse quella di una candidatura di Giampiero D’Alia a governatore?
“Mi sembra prematuro parlare di una cosa del genere. È fantapolitica. Non dimentichiamoci che fino a pochi giorni fa in Sicilia l’Udc sosteneva il governo Lombardo…”.
Nonostante ciò, però, anche in quel caso il dialogo è possibile.
“Sul fronte del riavvicinamento con l’Udc, credo che un ruolo centrale possa essere svolto da Angelino Alfano, visti anche i suoi buoni rapporti con Pierferdinando Casini”.
In questo quadro, il Pid come si colloca? Si era diffusa la notizia persino del possibile scioglimento del partito…
“…notizia che smentisco categoricamente. Il Pid in Sicilia, voglio ricordarlo, è tutt’ora, dopo il Pdl, il più grande partito di centrodestra. E abbiamo già presentato nostre liste in tutta Italia, da Bologna a Bergamo. Altro che scioglimento…”.
Torniamo un attimo a Palermo. Il Pid, in realtà, un candidato sindaco lo avrebbe già: Marianna Caronia.
“Io credo che Marianna Caronia abbia compiuto una grande operazione, quella di coinvolgere la gente. E gliene diamo pieno merito. Anche questo suo impegno, nel momento in cui si delineeranno i progetti politici di cui parlavamo, farà parte della sintesi che necessariamente dovremo trovare”.
Insomma, le chiederete di fare un passo indietro?
“In politica non esistono i passi indietro. Ci saranno, semmai, obiettivi comuni da raggiungere”.
Nel centrodestra si fa sempre più credibile l’ipotesi della candidatura del rettore Roberto Lagalla.
“Non è questo il momento di fare nomi. Anche per rispetto nei confronti dei diretti interessati. E non mi riferisco solo al Comune di Palermo”.
Cioè?
“Mi riferisco anche alla Regione”.
Potrebbe esserci qualche candidatura a sorpresa?
“Le dico solo che anche il Pid ha il suo candidato a Palazzo d’Orleans. Ma gliel’ho detto, non è il momento di fare nomi. Ne parleremo prossimamente”.
Pubblicato il
19 Gennaio 2012, 15:00