11 Novembre 2011, 20:33
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“Micciché? Magari non oggi, ma credo che il dialogo possa ripartire”. Raffaele Lombardo rilancia. Nonostante le smentite del leader di Grande Sud, il governatore conferma: “Prendo atto di quello che ha detto Micciché oggi, ma io credo che il rapporto possa riprendere. Certo, bisogna che lo voglia anche lui, e gli altri alleati”.
Tra cui il Pd, ovviamente, che non considera l’ingresso dei miccicheiani al governo una priorità: “Certo – conferma Lombardo – intanto c’è da lavorare alla Finanziaria e alla legge sul decentramento, con la soppressione delle province e la nascita dei liberi consorzi”.
Fatto quello, insomma, si può pensare anche a estendere la maggioranza che regge il governo. Una convinzione, quella del presidente, legata anche alla situazione politica nazionale “dove si potrebbe assistere a enormi rimescolamenti. In questo scenario – aggiunge – dobbiamo calarci anche noi e andare al di là dei soliti, vecchi steccati della maggioranza e dell’opposizone”. Un riavvicinamento che, al di là del “no” ribadito da Micciché, potrebbe trovare la propria “consacrazione” nel nuovo esecutivo, previsto per dicembre. Un governo politico, o forse non del tutto. “Lo sappiamo – conferma Lombardo – alcuni partiti del Terzo polo, l’Udc in particolare, spingono per la svolta politica dell’esecutivo. Forse la soluzione potrebbe essere un governo ‘misto’ di tecnici e politici”. Un ibrido, quindi, che potrebbe però essere digeribile per tutti. Un governo nel quale “il Pd potrebbe trovare la propria rappresentatività nei tecnici, mentre i politici potrebbero essere espressione degli altri partiti”.
Non manca, ovviamente, il riferimento alla corsa a sindaco di Palermo. “Io credo necessario – afferma Lombardo – un incontro con Rita Borsellino che, secondo me, si è chiusa in una dimensione estremista e di minoranza. Io sono ancora convinto – aggiunge – che Terzo polo e Pd possano lavorare a un candidato comune. Ma dobbiamo confrontarci e spero si possa fare già nei prossimi giorni. Una città come Palermo ha bisogno di unione e concordia, non di posizioni di chiusura come quelle espresse dall’onorevole Borsellino”. Ma se persistesse la chiusura del candidato Pd al Terzo polo, “allora andremo avanti per la nostra strada. Certamente – dice Lombardo – troveremo un candidato che abbia una grande esperienza amministrativa”. Ma l’identikit non porterebbe, almeno stando alle parole di Raffaele Lombardo, al rettore Roberto Lagalla: “Vorrei chiarire questa cosa. Io ho espresso – ha precisato il presidente – la mia stima nei confronti del rettore, perché alcune mie parole, equivocate, potevano essere lette in maniera offensiva. Ma Lagalla ha tutta la mia stima. E l’avrebbe anche se ci trovassimo su fronti diversi. Così come l’avrebbe Rita Borsellino o Leoluca Orlando”.
Poi, una battuta: “Certo, quando ho visto che persino Giuseppe Castiglione era d’accordo con le mie parole, ho ritirato quello che ho detto su Lagalla (ride, ndr)”. Ma il governatore non si sbottona sul nome che potrebbe essere avanzato dall’Mpa e si lancia in un’altra frase ironica: “C’è la corsa per fare il sindaco…”. Poi, torna serio: “Per un cittadino, fare il sindaco della propria città è un onore. Certo, per Palermo è un po’ diverso. Prendiamo ad esempio la vicenda Gesip, servono decine di milioni di euro per sistemare la situazione. Da dove verranno presi?”. E per restare in tema di soldi, ecco il riferimento alla condizione dei conti dell’Italia: “Invierò una lettera – annuncia Lombardo – al Capo dello Stato, nella quale gli chiederò di mettere al centro dei prossimi provvedimenti, il Sud. Così come il presidente Napolitano ha sempre fatto dal suo insediamento”, poi le ricadute sulla Sicilia: “Si parla di una manovra da 120 miliardi, che piomberà sulla nostra testa in una decina di giorni. Penso proprio che dal 5 dicembre, quando inizierà l’analisi della Finanziaria, saranno giorni molto caldi”.
Quindi il presidente ha presentato ufficialmente i due “nuovi acquisti” dell’Mpa, l’ex deputato Udc Mario Parlavecchio e l’ex sindaco di Bagheria Biagio Sciortino. “L’Mpa presto interverrà con una modifica allo statuto. Gli iscritti si divideranno tra ‘sostenitori’ e ‘militanti’. Tra questi ultimi sceglieremo i nostri rappresentanti e i nostri candidati alle elezioni”.
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11 Novembre 2011, 20:33