06 Gennaio 2021, 06:02
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Presidente Gianfranco Miccichè, lei…
“Un attimo, mi chieda tutto quello che vuole, ma prima mi faccia dire una cosa”.
Su cosa?
“Questa cosa dei rifiuti nucleari”.
Lei a Cefalù si prepara ad accoglierli in un deposito madonita?
“Ecco, appunto. Una cosa veramente folle. Individuare un parco protetto, ma protetto da chi? Dovremmo proteggerli dai danni che fa il governo nazionale. Se butto un pezzo di carta nel Parco delle Madonie mi fanno la multa, se ci butto una scoria nucleare no. Credo che il governo non si è reso conto”.
Sa come funzionano queste cose, ogni posto alla fine è sempre quello sbagliato…
“Io sono stato al governo nazionale ma abbiamo cercato di individuare aree che fossero, non dico idonee perché nessuna è idonea, ma certamente tutto si può pensare meno che mettere i rifiuti in un parco protetto”.
A proposito di beni da proteggere, parliamo di donne in politica. Avete sostituito l’unica donna assessore nella giunta Musumeci che è rimasta tutta al maschile. Tra mille polemiche.
“ Forza Italia ha ritirato la donna non perché bisognava ritirare la donna, ma perché ci sono logiche in politica, e se la logica mi porta a mettere una donna io la metto. In questo governo c’è stata solo una donna, messa da Forza Italia, lo ricordo. Ma la demagogia deve avere un limite. Essere sessista significa non considerare la donna nel momento in cui la puoi mettere. A livello nazionale Forza Italia ha quattro parlamentari donne su cinque, ci tengo a ricordarlo”.
La politica ha le sue logiche, diceva: quali sono state le logiche per questa scelta?
“Dovevamo coprire l’area di Trapani con una persona che si occupasse di agricoltura, e gli enti locali, prer i quali è più indicata una persona che ha avuto esperienza da sindaco, come Benardette Grasso. Comunque io ho chiesto la disponibilità a una donna di Forza Italia e mi è stato detto di no”.
E chi era? Margherita La Rocca Ruvolo?
“Sì, per motivi suoi non era disponibile. Devo dire che mi ha un po’ infastidito lo spot, molto bello come qualità di realizzazione peraltro, di Confapi. Che faccia il suo mestiere Confapi, pensino ai loro associati, alle loro aziende che sicuramente se hanno un amministratore delegato donna è solo perché più brava, non perché è donna”.
La nomina di Zambuto ha portato alle dimissioni di Giambrone da coordinatore del partito ad Agrigento. Se lo aspettava?
“Considero questi atteggiamenti legittimi secondo il carattere di ogni persona,non mi permetto di discutere, anzi, parliamo di una persona che mi è amica e a cui io voglio bene ma in politica bisogna capire che è così, qualcun altro ci sarà rimasto male quando lui è stato fatto coordinatore provinciale. Oggi c’è La Rocca Ruvolo al suo posto, a riprova che le donne le consideriamo, così come a Messina, dove abbiamo nominato Bernardette Grasso”.
Che ne pensa del documento dei centristi?
“Anche quella è una cosa legittima, ma credo che la coalizione non possa essere tanto diversa da quella che c’è oggi. Non c’è dubbio che il peso del centro è notevole. Mi piace quell’iniziativa perché garantisce l’unità degli uomini di centro nel centrodestra”.
Ma quel documento prendeva le distanze da sovranismo e populismo. Lei invece sta dicendo che Forza Italia non si sfilerà dall’alleanza coi sovranisti di Lega e Fratelli d’Italia.
“ Ma non c’è dubbio. Intanto dobbiamo capire bene cosa significa sovranista e populista, Io penso che la Lega non sia mai stata un partito di destra. Le posizioni di Salvini sull’immigrazione hanno spostato un po’ l’asse sulla destra, mi ricordo che negl anni Novanta si diceva che era un movimento di sinistra”.
Quella Lega a cui fa riferimento non esiste più, oggi esiste quella di Salvini.
“Sì ma non è che Forza Italia vuole l’immigrazione incontrollata, vuole il controllo dell’immigrazione e l’ordine. Siamo contro la clandestinità. Poi gli uomini sulla Diciotti io non li avrei lasciati, lui sì”.
Lei minimizza, ma la Lega non ha posizioni di desta sovranista solo sull’immigrazione, basti pensare al suo atteggiamento verso l’Unione europea che non mi pare c’entri nulla con quello di Forza Italia…
“Io penso al Paese e dico che da soli non si governa. Se vogliamo mettere insieme in Italia tutti i partiti di centro andiamo a fare un bel raggruppamento del 20. E non governi. Si governa in coalizione, se io devo scegliere tra i 5 Stelle e la Lega non ho dubbi. La Lega sta gestendo una serie di regioni con equilibrio senza sovranismo e populismo, anzi”.
A Palermo lei lo vedrebbe bene un sindaco leghista?
“E chi? In Sicilia il ruolo che in Italia ha la Lega ce l’ha Forza Italia. Non si può discutere in termini di consenso, Palermo è una città la cui voglia di moderazione è esagerata. Sia a livello di presidenza della Regione sia come sindaco di Palermo immaginare un’espressione leghista è una cosa che non funziona. Cosa diversa è pensare a persone brave, proposte da Lega o Fratelli d’Italia, ma non mi risulta che ci siano proposte di questo tipo”.
Chi vedrebbe bene come prossimo sindaco di Palermo?
“Tantissimi sono i nomi che si fanno, ma mi lasciano sereno e tranquillo, certamente serve uno che mette insieme tutto il centrodestra. Mi vanno benissimo Lagalla, Milazzo, Scoma…”.
Scoma? Non vi eravate lasciati un po’ male?
“Se la coalizione decidesse di candidare un uomo di Italia viva e Italia viva scegliesse Scoma… ma non credo che succederà. Io sono un uomo di partito e di coalizione. Il mio primo credo è quello della vittoria”.
Diciamo che ha imparato col tempo, se mi passa la battuta.
“Perché?”.
Mi riferivo a quando si candidò da solo e vinse Crocetta, che sconfisse Musumeci.
“Lei è poco informato su questo, non ci hanno voluto in coalizione, a me e Lombardo. Questa è la verità. Io avevo un accordo con Lombardo e ho onorato quell’accordo. È stata una follia di Alfano e di altri che penavano di stravincere. E poi, con me nel centrodestra Lombardo sarebbe andato con la sinistra e avrebbero vinto lo stesso. Io sono una persona leale, trovatemi una persona che dice che Micciché è stato sleale”.
È scontata la ricandidatura di Musumeci alle prossime regionali?
“Ho detto al presidente quando ci siamo incontrati l‘ultima volta che mancano due anni e la ricandidatura di Musumeci dipende solo da Musumeci. Se questo governo avrà portato risultati positivi…”.
Oggi non ne ha portati ancora?
“ Credo che al momento ne abbia portati. Se sarà così non ci sarà bisogno di fare riunioni, sarà lui il candidato. Se il bilancio sarà negativo sarà lui stesso a scegliere di non candidarsi. Dipende da lui. Forse però valuteremo meglio la distribuzione della giunta, ci staremo più attenti”.
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06 Gennaio 2021, 06:02