30 Ottobre 2020, 12:21
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AGRIGENTO – In molti non avrebbero scommesso neanche un soldo sulla sue elezione durante una delle campagne elettorali più infuocate di sempre ad Agrigento. E invece Franco Miccichè, medico gentiluomo, ormai da dieci giorni guida la nuova amministrazione comunale della Città dei Templi dopo aver sfiorato già al primo turno una clamorosa vittoria poi sancita dal ballottaggio con un netto consenso popolare. Il nuovo sindaco di Agrigento, e lo dicono i numeri della sua cavalcata, ha saputo cogliere le diverse sfumature che animano una città complessa per natura portando avanti l’idea che Agrigento avesse bisogno non certamente di una rivoluzione ma di un cambio di rotta, a cominciare dai rapporti tra la popolazione e chi invece governa dalle stanze del Palazzo di Città.
Non a caso uno dei primissimi atti dopo la sua elezione è stato quello di abbattere un muro creato negli anni scorsi che separava gli uffici del sindaco dal resto degli ambienti. “Gli agrigentini devono venirmi a trovare, le porte del Comune sono sempre aperte”. Ed è proprio al secondo piano di Palazzo dei Giganti che siamo andati a trovarlo, poco dopo il giuramento della nuova giunta e l’assegnazione delle deleghe alla squadra di assessori.
E quando gli si chiede proprio del muro abbattuto e cosa gli agrigentini devono aspettarsi di nuovo, glissa: “Non so che dire rispetto al passato. Adesso è il momento di mettersi a lavoro e posso garantire che lo farò con tutte le mie forze”. E sono in effetti tante le problematiche a cui il nuovo sindaco deve far fronte, a partire dalla seconda ondata di Covid-19 che desta non pochi patemi: “Come medico sono molto preoccupato ma lo sono ancor di più da sindaco perché tutelare la salute dei miei concittadini è per me di vitale importanza. In questi giorni incontrerò l’assessore regionale alla salute per pianificare al meglio tutte le iniziative per contrastare la diffusione del virus”. Emergenza sanitaria ma non solo.
Agrigento è una città complessa, per certi versi difficile da amministrare. E questo lo sa benissimo anche Franco Miccichè che, con sincerità, ci ha confessato le sensazioni provate immediatamente dopo la sua elezione: “Una gioia indescrivibile, orgoglioso del risultato e del consenso ottenuto. Gli agrigentini mi vogliono bene ma stanno riponendo in me grande fiducia quindi ho la responsabilità e il dovere di non deluderli.” Consenso che è arrivato soprattutto dalle periferie della Città, veri e propri agglomerati urbani ciascuna con caratteristiche diverse.
Ed è proprio dalla periferia che Miccichè vuole ripartire: “Per me è fondamentale il loro recupero. Si parte da lì per poi arrivare al centro. Nel corpo umano, e parlo da medico, i piedi non vengono riconosciuti come organi vitali ma come periferici. Se un piede va in cancrena, l’intero corpo umano muore. Ecco, se non si curano le periferie il centro sarà morto.”
E un primo tangibile segnale di attenzione verso i quartieri periferici potrebbe arrivare molto presto con un ripensamento della gestione del servizio dei rifiuti, attualmente in vigore con il “porta a porta”, una modalità da sempre mal digerita dagli agrigentini: “Non sarà una rivoluzione ma sicuramente a breve attueremo una rivisitazione delle modalità di raccolta dei rifiuti proprio a partire dai quartieri, studiando le loro caratteristiche e peculiarità.”. L’idea è quella di ottimizzare al meglio il lavoro del personale non impegnandolo in massa per un solo servizio. E in tal senso il sindaco è chiaro: “E’ previsto un riassetto del personale. La prima cosa da fare, compatibilmente con il bilancio comunale, è aumentare le ore di lavoro ai contrattisti che sono invece a ore ridotte.”
Così come un ripensamento verrà fatto anche per i tantissimi immobili di proprietà del Comune che versano in situazione di abbandono: “Il primo passo è quello di fare un censimento del patrimonio e vedere quali possono essere utilizzati e quali bisogna recuperare. Per le infrastrutture ci metteremo in contatto da subito con la Regione per capire lo stato e vedere dove intervenire per prima”. Infine uno sguardo a San Leone, quartiere balneare e fiore all’occhiello di Agrigento: “L’idea è quella di rendere fruibile l’accesso diretto a mare. Il lungomare sarà oggetto di attenzione con nuova illuminazione e la creazione di terrazze sul mare. Il Viale delle Dune si può stipulare una convenzione col demanio marittimo per rendere fruibile il boschetto tra spiaggia e carreggiata e realizzare dei percorsi dove la gente potrebbe anche passeggiare e camminare e non farlo come avviene oggi sulla pista ciclabile”.
Per intraprendere questo lungo e complicato viaggio il sindaco sarà accompagnato da una nuova squadra di assessori che proprio negli scorsi giorni ha nominato. Il vicesindaco è Aurelio Trupia, a cui è andata anche la delega al bilancio, alla programmazione economica, al patrimonio, alla riorganizzazione degli uffici e del personale nonché uffici legali e nettezza urbana; Marco Vullo, primo eletto al consiglio comunale, è il nuovo assessore alle politiche sociali, al terzo settore, al volontariato e ai quartieri; Francesco Picarella, presidente di ConfCommercio, avrà la delega allo sviluppo economico, al turismo, alla tutela del territorio e del commercio; Il cardiologo Giovanni Vaccaro si occuperà di salute pubblica e igiene; Roberta Lala, esponente di Vox Italia, si occuperà di pari opportunità, lotta alla violenza, tutela degli animali, contrasto alle discriminazioni e materie relative ai servizi demografici;
Costantino Ciulla di Fratelli d’Italia avrà l’assessorato allo sport, all’impiantistica e agli eventi sportivi; Gerlando Principato è il nuovo assessore alla programmazione dei fondi strutturali, alle politiche energetiche, alla protezione civile, alla pubblica istruzione e all’edilizia pubblica e privata. La delega alla politica del governo del territorio e all’urbanistica è stata assegnata a Gianni Tuttolomondo di Diventerà Bellissima; l’assessorato alle Infrastrutture, gestione e sviluppo della mobilità e dei traporti sicurezza stradale edilizia scolastica e rapporti con l’ente parco Valle dei Templi è stato assegnato aCostanza Scinta. “Sul lavoro non sono il Franco Miccichè che conoscete tutti ma sono un mastino, non tollero le inadempienze e i ritardi – ha dichiarato il sindaco Miccichè – voglio che questi assessorati siano flessibili, che ci sia lavoro di squadra, perchè solo lavorando insieme e bene riusciamo a portare il lavoro a casa”. Intanto il prossimo 10 novembre si riunirà per la prima volta il nuovo Consiglio comunale con il giuramento dei consiglieri e l’elezione del presidente che, a meno di sorprese, andrà a Forza Italia.
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30 Ottobre 2020, 12:21