Miccichè, Schifani e FdI: il risiko dell'assessorato alla Sanità - Live Sicilia

Miccichè, Schifani e FdI: il risiko dell’assessorato alla Sanità

Le richieste del coordinatore azzurro. Il gelo del governatore e il silenzio dei meloniani

PALERMO – Il coordinatore di Forza Italia, Gianfranco Miccichè, getta un sasso nello stagno del centrodestra siculo e torna chiedere l’assessorato alla Sanità. “La nostra richiesta non è solo legittima: è obbligatoria”, dice perentorio tracciando l’identikit dell’assessore ideale, un manager del settore, immagine che cozza con quella tracciato dal presidente Schifani (politico, eletto all’Ars). 

La tempistica in politica è importante. Non a caso il coordinatore alza la posta in gioco all’indomani della riunione tra il presidente e la delegazione di Fratelli d’Italia. Il gruppo dei patrioti in salsa sicula nel corso del primo incontro interlocutorio con il presidente aveva a sua volta alzato il prezzo: quattro assessori e la presidenza dell’Ars. Il modello ribattezzato “Forza Italia” (che comprende anche la vice presidenza, come confermano a taccuini chiusi alcuni dirigenti di peso) nei fatti spariglia le carte a più di un attore in gioco. 

Richieste che realisticamente saranno ponderate nel corso della trattativa vera e propria che non è stata ancora avviata (come tengono a precisare in tanti) e che difficilmente troverebbe terreno fertile (il modello di cinque anni fa teneva conto di un quadro politico interno alla maggioranza molto diverso e frammentato). Davanti alle parole di Miccichè i fratelli di Giorgia Meloni mantengono le bocche restano cucite scegliendo la linea dell’indifferenza. “Sembra più un tentativo di marcare il territorio, una questione interna a Forza Italia: non un nostro problema”, dice qualcuno. 

“Non diamo peso alle affermazioni di Miccichè”, ripetono dal quartiere generale di Fratelli d’Italia ribadendo che di deleghe non si è ancora parlato e meno che mai di nomi. Già i nomi. L’uscita del vicerè berlusconiano tra le righe fa riferimento a due nomi di papabili assessori Daniela Faraoni e Barbara Cittadini che il coordinatore vorrebbe in corsa per occupare la casella della Sanità. Ma tra il dire e il fare c’è il presidente della Regione che, chiamato a rispondere dai cronisti, sul futuro di Miccichè e sulle richieste avanzate a mezzo stampa. Schifani gela il collega di partito. 

“L’onorevole Miccichè sarà libero di optare serenamente tra Senato e Assemblea regionale siciliana, luoghi istituzionali dove è stato contemporaneamente eletto. Per quanto riguarda l’azione del mio Governo, essa sarà improntata al massimo impegno per migliorare le condizioni di vita dei siciliani tutti”, dice il presidente mettendo i puntini sulle i e cercando di spegnare le braci di una polemica pronta a infiammare la maggioranza.   


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