Micron, i lavoratori: |“Proposte insufficienti”

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08 Aprile 2014, 13:28

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CATANIA – Micron: altre ventiquattro ore d’attesa. “Riteniamo le proposte dell’azienda insufficienti e distanti”, dicono i lavoratori catanesi del colosso statunitense all’indomani del vertice romano. La mediazione raggiunta ieri, relativa alla possibilità di gestire gli esuberi tramite la Cigs, la mobilità volontaria e la ricollocazione di parte dei dipendenti tra Micron e STM, sembra non convincere troppo i lavoratori. O meglio, il nodo da dirimere riguarda soprattutto il numero di unità che rientrerebbero in questo intervento. “Il governo deve fare di più nei confronti di STMicroelectronics affinché si impegni a trovare una soluzione che veda, assieme, a Micron un saldo degli esuberi pari a zero”, spiegano i dipendenti che rilanciano: “Fino ad allora ogni proposta sarà rifiutata”.

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La partita si gioca a livello nazionale. Sono quattrocento diciannove i potenziali esuberi individuati a livello nazionale, centoventotto a Catania. Se l’ipotesi emersa ieri dovesse concretizzarsi sarebbero cento settantanove i dipendenti ricollocati in Micron e centoquaranta in STM (trenta nello stabilimento etneo). Numeri a parte, c’è un altro elemento che lascia l’amaro in bocca ai dipendenti dello stabilimento catanese di Micron: l’assenza della Regione siciliana. Per l’esattezza: “l’ennesima assenza” al tavolo delle trattative. Un segnale poco confortante per i dipendenti che individuano nel “rimpasto in cui è impegnato il Presidente” la causa principale della defezione dei vertici regionali.

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08 Aprile 2014, 13:28

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