06 Aprile 2013, 14:45
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Catania. “Un passo avanti, per una città accessibile”. Abbattere le barriere architettoniche e culturali è una necessità ineludibile per una città veramente civile. E non solo. Infatti, la proposta degli organizzatori dell’evento si lega al tema dello sviluppo: incentivare il commercio e il turismo accessibile, culturale e sportivo. Un progetto che gli organizzatori dell’evento, l’associazione “MigliOra Catania” in collaborazione con “Liberiamo le energie” e numerose realtà catanesi che si occupano di disabilità, hanno proposto ai candidati sindaco affinché lo sposino e ne facciano tesoro. Dei quattro candidati ufficiali, due hanno risposto all’appello: Maurizio Caserta ed Enzo Bianco, entrambi presenti alla conferenza che si è tenuta stamane alla Vecchia Dogana. In rappresentanza di Stancanelli, impegnato in altri incontri istituzionali, c’era l’assessore comunale alla mobilità, Santi Cascone.
Tra le numerose iniziative spicca quella dei ragazzi di MigliOra Catania: un adesivo che segnala i negozi “accessibili”. Come ha spiegato Marco Leonardi: “il progetto lega insieme il tema delle barriere architettoniche e quello della crisi del commercio”. Infatti “ l’idea è quella di campionare i negozi e attraverso alcuni parametri valutarne l’accessibilità. In seguito pubblicizzeremo gli esercizi commerciali (che potranno esporre l’adesivo) attraverso una guida cartacea simile al Tutto città con i negozi che rispettano i parametri sulle barriere architettoniche, la nostra speranza è che questo incentivi il maggior numero di commercianti a rendere accessibili i loro esercizi commerciali”. Un’idea che le associazioni che si occupano di disabilità hanno sposato in toto come dimostrano le parole di Salvatore Mirabella, di “Come Ginestre”. “Migliorare Catania è uno degli obiettivi che, noi persone con disabilità ci siamo sempre posti. Abbiamo sposato in pieno il progetto dei ragazzi di MigliOra Catania: rendere la città vivibile per tutti, quella che da anni è la nostra battaglia”. Poi una precisazione. “Noi non siamo più disponibili di delegare ad altri, nelle istituzioni. Vogliamo scendere in campo per dare il nostro contributo. Per questo, diciamo ai futuri sindaci di sposare in pieno il nostro programma”. Del resto, come ricorda Mirabella, la situazione attuale, seppure migliore rispetto al passato, è tutt’altro che rosea. “Abbiamo assistito a piccoli miglioramenti ma l’aspetto culturale non è mai cambiato. Anche per questo vogliamo scendere in campo in prima persona”.
Alla fine del dibattito Antonio Scalia, presidente di Liberiamo Le Energie, ha lanciato una proposta: “Il prossimo sindaco scelga come assessore al Welfare, un disabile, che grazie alla propria sensibilità, competenza ed esperienza personale, possa svolgere appieno un servizio di questo tipo per la città, dando una forte accelerazione al superamento delle barriere culturali e architettoniche”.
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06 Aprile 2013, 14:45