Migranti, la tragedia infinita | “Così ci hanno sparato”

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15 Aprile 2015, 11:50

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PALERMO- E’ entrato nel porto di Catania il rimorchiatore privato italiano ‘Asso 21’ con a bordo numerosi migranti salvati mentre erano su un barcone al largo delle coste della Libia. Dopo avere concluso le operazioni di soccorso una motovedetta libica con tanto di lampeggiante e personale a bordo, che nella fase si avvicinamento avrebbe esploso dei colpi in aria a scopo intimidatorio, ha preso il barcone ormai vuoto rimorchiandolo verso terra. Sul posto è intervenuta una nave della marina militare italiana che ha monitorato il tragitto della motovedetta libica senza eseguire alcun altro tipo di intervento. Nel porto di Catania, oltre al sistema di accoglienza per i migranti, sono scattati anche i presidi di sicurezza. Sulla sparatoria in mare sono state avviate indagini da parte della polizia di Stato. La Procura distrettuale ha aperto un’inchiesta delegando gli accertamenti alla squadra mobile della Questura.

Quando stavamo per ultimare il trasbordo e sul barcone erano rimasti ancora una trentina di persone sono arrivati su una motovedetta i miliziani libici che hanno cominciato a sparare in aria. Due di noi sono finiti in mare ma per fortuna sono stati subito recuperati prima di annegare”. E’ la drammatica testimonianza di alcuni dei 265 migranti sbarcati a Catania dopo essere stati soccorsi dal rimorchiatore privato ‘Asso 21’ approdato stamane nel porto di Catania. Tra i profughi – in gran parte siriani e palestinesi, ma anche provenienti da Somalia, Sudan e Bangladesh – una sessantina di donne e circa 45 minori, la metà dei quali non accompagnati che sono stati subito assistiti dal personale dell’organizzazione Save the Children. I migranti, che hanno raccontato di essere partiti all’alba di lunedì dal porto libico di Sebrata, hanno aggiunto che subito dopo l’assalto, avvenuto nel tardo pomeriggio, la motovedetta ha preso a rimorchio il barcone facendo rotta verso le coste nordafricane.

Sono numerose le segnalazioni giunte al centralino della Questura di Palermo riguardanti la presenza di decine di extracomunitari che si sono allontanati spontaneamente dai centri presso i quali erano stati assegnati, subito dopo lo sbarco di 1169 profughi avvenuto ieri nel porto del capoluogo siciliano. Alcuni migranti sono stati bloccati dalla Polfer nella zona della stazione centrale. Un tunisino è stato accompagnato al Cie di Trapani perché non richiedente asilo e, quindi, irregolare nel territorio dello Stato. Un minore non accompagnato, sbarcato giorni addietro a Porto Empedocle, è stato rintracciato dal personale della Polizia di Stato e ricollocato in una comunità della provincia di Palermo. Circa sessanta extracomunitari, che si erano allontanati dai centri di accoglienza del palermitano, sono stati infine rintracciati a Catania. Altrettanti si sono presentati spontaneamente nelle strutture di accoglienza da dove si erano allontanati.

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15 Aprile 2015, 11:50

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