Milleproroghe, intesa sui fondi | Ma i Comuni si spaccano

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12 Settembre 2018, 13:48

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PALERMO – Governo e Comuni trovano un’intesa sui soldi destinati alle periferie delle città. Ma dentro l’Anci si consuma uno strappo, con una presa di posizione critica di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente dell’Associazione dei comuni siciliani.

Si tratta del miliardo e seicento milioni che erano stati cancellati con un colpo di penna al Senato dal Mileproroghe. Fondi destinati a progetti in parte già avviati. E la fetta più consistente di quelle somme era destinata proprio ai Comuni siciliani. Ieri il governo e i vertici nazionali dell’Anci si sono incontrati raggiungendo un compromesso. “Abbiamo una soluzione, il principio è salvo, i fondi sono tutti salvi. Nel prossimo decreto del governo, la prossima settimana, saranno stanziati i fondi nell’arco di un triennio, sulla base delle effettive necessità dei Comuni”, ha detto il presidente dell’Anci Antonio Decaro. “Evidentemente è una mediazione, ma siamo partiti dalla decurtazione di 1,6 miliardi. Per alcuni non è la soluzione che volevamo ma abbiamo preso una decisione tutti insieme”, ha aggiunto il sindaco di Bari. Specificando che il governo non interverrà sul Milleproroghe ma ci sarà un successivo provvedimento nei giorni a venire. In mancanza di quello, i Comuni interromperanno i rapporti istituzionali con l’esecutivo di Conte.

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Ma da Palermo, il sindaco Leoluca Orlando, che guida l’Anci Sicilia, critica questa soluzione. “Sulla vicenda del “Bando periferie”, appare del tutto incomprensibile la scelta del Presidente dell’Anci di accettare quello che appare un inspiegabile e pericoloso rinvio da parte del Governo e della maggioranza”, commenta Orlando in una nota.

“Se davvero il Governo ha ammesso l’errore nell’aver sostenuto il blocco del bando – prosegue Orlando -, che comporta in tutta Italia il blocco di interventi per oltre un miliardo di Euro (solo nella Città e nella Città Metropolitana di Palermo sono oltre 200 milioni, ndr), non si capisce cosa impedisca in questa finestra legislativa di apportare le necessarie correzioni. Il cosiddetto “Milleproroghe” dovrà comunque tornare al Senato e non c’è quindi migliore occasione di questa per riparare ad un errore. Se fossero confermate le voci che circolano circa una “calendarizzazione” dei contributi oggi bloccati, non si può non chiedersi con quali criteri, priorità e con quali tempi saranno scelti i Comuni che accederanno ai fondi. È un dubbio che devono sciogliere tanto il Governo quanto il Presidente dell’Anci, perché quest’ultima non può apparire una stampella governativa, rinunciando al proprio ruolo di rappresentanza del sistema di tutte le autonomie locali”.

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12 Settembre 2018, 13:48

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