Minchia signor Faletti

di

06 Luglio 2014, 09:25

2 min di lettura

Minchia signor Faletti

Io l’ho saputo l’altra sera

Che ci hai lasciato così di botto come rapito dalla Dama Nera

E quella serpe che t’ha ucciso io la detesto più di ogni cosa

Perché in tanti anni troppi ne visti presto sfiorire come una rosa

Non lo sapevo che stavi male e il dispiacere mi fa sgomento

Perché l’Italia perde un portento

E l’ho capito dai tuoi libretti

 

Minchia signor Faletti

Ti ho conosciuto una sera in TV

In un programma che non fanno più

In cui con Greggio e tante belle ragazze

Era uno spasso a far cose pazze

Facevi una guardia giurata pugliese

Spaccona, ignorante e in sovrappeso palese

Era te che aspettavo e non tette fuori dai corsetti

 

Minchia signor Faletti

Mi hai fatto piangere dalla città dei fiori

Quando tra versi che parlan di cuori

Scegliesti di scrivere quella canzone

Che fece riflettere tante persone

In cui tu che eri astigiano

Parlavi proprio come un siciliano

Con il più ricco tra tutti i dialetti

 

Minchia signor Faletti

Articoli Correlati

Hai dato voce a chi come me

Paga la mafia due volte perché

Noi siciliani siam nel mondo famosi

Perché ci ritengono tutti mafiosi

E invece Giovanni, Paolo e Agostino

Son tutti figli del Pellegrino

Le nostre coppole sono solo berretti

 

Minchia signor Faletti

Ho scritto un rap come fossi Jovanotti

Per dire a tutti che ci siamo rotti

Di chi di onore ne ha sempre avuto ben poco

Pensando che la vita di tanti sia un gioco

Voglio donarti solo un sorriso

Che ti accompagni lassù in paradiso

Vicino ai buoni, agli onesti e agli eletti

 

Minchia signor Faletti

In quel paradiso dove ora sei

Non ditemi “pazzo”, ma non metterei

Bandiere, medaglie, candele e croci

Ma tutti i giusti che unendo le voci

Alzassero a Dio tutte quelle divise

sporche di sangue e di lacrime intrise

E ai nostri martiri teniamoci stretti

 

Minchia signor Faletti.

 

Pubblicato il

06 Luglio 2014, 09:25

Condividi sui social