26 Aprile 2018, 18:48
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PALERMO – Il ministro dell’Interno Marco Minniti a Palermo, accompagnato dal capo della polizia Franco Gabrielli, ha reso omaggio ai 25 anni della squadra mobile di Palermo. Nel corso di una manifestazione organizzata in Questura sono stati commemorati Mario Bignone, il capo della Catturandi morto nel 2010 dopo una malattia a 44 anni e Ninni Cassarà capo della Mobile ucciso a Palermo dalla mafia nell’agosto del 1985. Nel corso della prima cerimonia è stato scoperto un busto che raffigura Cassarà, mentre successivamente è stato intitolata la stanza della riunioni della questura a Bignone.
Minniti nel corso del suo intervento parlando di mafia e terrorismo ha detto: “Li metto sullo stesso piano. L’Italia ha combattuto il terrorismo internazionale senza abbassare il livello di contrasto alle mafie. Non era una cosa semplice. Sono due nemici mortali con i quali non è possibile alcun tipo di mediazione e di contenimento. Due nemici mortali e come tali li abbiamo affrontati in questi anni. La mafia stragista è stata sconfitta. I componenti della Cupola sono finiti in carcere. Toto Riina è morto ed è morto al 41 bis, come è giusto che fosse, e non perchè la democrazia sia vendetta, ma perchè non può dimenticare il cuore della parola giustizia”.
“Oggi – ha detto Gabrielli – questa pianta è straordinariamente forte perchè qui è passata la storia di questa città, ma anche di un impegno, di una dedizione e di una abnegazione eccezionali”. Presenti alla cerimonia anche dirigenti e i funzionari che si sono succeduti negli ultimi 25 anni. Tra loro il questore di Roma Guido Marino, il capo dello Sco Alessandro Giuliano, e Luigi Savina, vicario capo della Polizia che ha ricoperto per anni l’incarico di dirigente della mobile. “Bentornati a casa – li ha salutati il questore Renato Cortese – Questa è la nostra casa, abbiamo vinto e perso. Abbiamo pianto, di gioia e di dolore”.
(ANSA).
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26 Aprile 2018, 18:48