30 Aprile 2021, 18:52
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Misiliscemi (TP) – “L’Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani”. La frase passata alla storia è dello scrittore Massimo D’azeglio ed è diventata, in un certo senso, lo slogan del Risorgimento italiano. L’Italia era diventata una nazione ma le differenze fra una regione e l’altra, fra il nord e il sud, erano troppe. Andavano fatti, dunque, gli italiani.
Il dottor Carmelo Burgio non sarà Massimo D’Azeglio, non avrà a che fare con Cavour o Garibaldi ma, in un certo senso, la frase gli calza a pennello. Nel suo caso si potrebbe infatti dire: “Misiliscemi è fatta, ora bisogna fare i misilesi”. Perché Carmelo Burgio, un curriculum di tutto rispetto ed una stimata professionalità in buona parte della Sicilia occidentale dove ha prestato la sua opera (soprattutto di Segretario comunale), tocca proprio il compito di formare letteralmente i misilesi, cioè i cittadini del nuovo Comune siciliano istituito con la legge regionale n.3 del 10 febbraio 2021, pubblicata il 19 febbraio, per scorporo di territorio dal comune di Trapani. Si tratta, come noto, del 25° Comune in provincia di Trapani e del 391° in tutta la Sicilia. Burgio è il commissario, con poteri di sindaco e consiglio comunale, nominato dal presidente della Regione Nello Musumeci, su proposta dell’assessore regionale agli Enti Locali e si occuperà di traghettare il nuovo Ente locale fino alle prossime elezioni amministrative. Un lavoro fatto soprattutto di tecnicismi e carte, a partire dalla suddivisione quota parte del patrimonio immobiliare e non solo fra il Comune di Trapani e quello di Misiliscemi.
Da qualche giorno ai cittadini residenti a Misiliscemi sta arrivando una lettera ufficiale recante l’intestazione “Comune di Misiliscemi”: è il primo vero passo compiuto da Burgio nel pieno delle sue funzioni commissariali. Ma è sui “misilesi”, letteralmente, che sta lavorando. Misiliscemi raggruppa otto contrade che erano frazioni del Comune di Trapani: Fontanasalsa, Rilievo, Guarrato, Locogrande, Marausa, Palma, Salinagrande e Pietretagliate: un territorio vasto e frastagliato che è accomunato soltanto dal fatto che era bagnato dallo stesso fiume, Misiliscemi appunto, ma che, per la sua conformità, sarà complesso renderlo velocemente uniforme. Il primo passo è quello di “creare” davvero i misilesi: “Il primo atto necessario per dare identità a questo territorio è la popolazione, sono già in contatto con la prefettura e il mininstero e sto lavorando affinchè a breve si dica che gli abitanti di Misiliscemi sono questi, contenuti in un’anagrafe autonoma rispetto al Comune di Trapani. E’ una cosa fondamentale, un territorio senza popolazione non esiste. Io nuovo Comune è stato in valutato in circa 8800 abitanti ma ora dobbiamo contare le persone che insistono nelle vie del territorio misilesi, come una sorta di censimento. Gli uffici hanno già predisposto l’elenco delle vie e si procederà con l’anagrafe vera e propria. I confini, del resto, sono semplici da definire per fortuna: ci sono solo alcune strade che saranno oggetto di “trattativa” per il resto la linea di confine non sarà un centro abitato perché Misiliscemi è, fondamentalmente, staccato da Trapani attraverso il Comune di Paceco.
Tutto ciò richiede la creazione di una banca dati e da lì nascerà tutto il resto. La prima cosa da fare subito dopo è quella di cambiare i segnali di indicazione con le varie scritte: non più, ad esempio, “Guarrato frazione di Trapani” ma “Guarrato, Comune di Misiliscemi” e all’ingresso e all’uscita del vasto territorio misilese va apposto il classico cartello di indicazione “benvenuti a Misiliscemi”.
La nascita della popolazione misilese è il primo vero impegno che stiamo affrontando, è un’operazione che richiede tempo e lavoro da parte degli uffici del Comune di Trapani. A questo proposito vorrei ringraziare il sindaco del capoluogo, Giacomo Tranchida, con il quale è stata firmata l’intesa operativa finalizzata all’individuazione dei servizi urgenti e in convenzione da attivare e gestire attraverso la struttura tecnica del Comune di Trapani, nelle more che il Comune di Misiliscemi si strutturi sotto il profilo organizzativo gestionale”.
Già, perché, nel frattempo i misilesi hanno iniziato a fare riferimento al dottor Burgio quale loro rappresentante e, come è normale che sia, segnalano problemi ed esigenze: “Ho già ricevuto, nei giorni scorsi, alcune telefonate di cittadini del territorio misilese che mi segnalavano delle rotture idriche e conseguenti difficoltà per una delle scuole (poche) che insistono a Misiliscemi. Ho chiesto al responsabile del servizio idrico del Comune di Trapani di poter risolvere il problema e lo ringrazio per la sua tempestività. Tutto questo è possibile solo grazie all’intesa stipulata con il Comune di Trapani. Misiliscemi, ovviamente, non ha un proprio bilancio né, ancora, introiti. Tutti i servizi saranno, infatti, espletati dal Comune di Trapani con il quale, una volta stabilite le quote parti (circa il 12%) del patrimonio da suddividere, saranno regolarizzati i conti”.
Ecco, il patrimonio da suddividere. Il punto fondamentale dell’attività commissariale espletata dal dottor Burgio. Intanto va fatto il coacervo complessivo e poi vanno individuate quelli che sono i beni di interesse da spostare al patrimonio del Comune di Misiliscemi, le scuole che insistono nel nuovo Comune saranno ovviamente appannaggio di Misiliscemi, ma la parte più ostica sarà quella riguardante, ad esempio, il patrimonio relativo alle società partecipate dal Comune di Trapani come la società che gestisce l’impianto di riciclaggio e quella che gestisce il servizio di trasporto urbano. “Immagino – dice Burgio – che si studieranno forme di utilizzo condiviso dei servizi in forma associata, mi riferisco alla rete idrica e al trasporto soprattutto. Abbiamo iniziato a parlarne con il sindaco di Trapani e, sono certo, che saranno trovate le soluzioni più idonee per entrambi i Comuni. Intanto pensiamo a fare i misilesi”.
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30 Aprile 2021, 18:52