06 Marzo 2015, 15:09
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PALERMO – Dal 2008 ad oggi sono andati in fumo 80mila posti di lavoro nel settore edile, nonostante siano disponibili (e inutilizzati) oltre 10 miliardi di euro destinati alle infrastrutture stradali, ferroviarie e portuali, ai depuratori ed altri 64 opere rimaste incompiute. “E’ paradossale che a fronte di cosi ingenti risorse stanziate le istituzioni regionali mostrino disinteresse verso il settore che più di altri potrebbe contribuire ad invertire il disastro che abbiamo sotto gli occhi” dicono Angelo Gallo, Santino Barbera e Franco Tarantino, rispettivamente segretari regionali di Feneal Uil Sicilia, Filca Cisl Sicilia e Fillea Cgil Sicilia. “Abbiamo il più alto tasso di disoccupazione fra i settori produttivi – aggiungono Gallo, Barbera e Tarantino – la più alta incidenza di lavoro nero vicina al 45%, le minori coperture di assistenza sociale, il numero più alto di infortuni e morti sul lavoro. A fronte di una situazione drammatica ed emergenziale, constatiamo quanta distrazione ci sia da parte della politica regionale e delle istituzioni preposte, che non attuano i provvedimenti necessari per il rilancio del lavoro ed per la realizzazione di opere utili all’intera Sicilia ed ai siciliani.”
“Per questo – concludono Gallo, Barbera e Tarantino – abbiamo indetto, dal 13 al 17 aprile, una mobilitazione dei lavoratori edili articolata territorialmente, per denunciare inefficienze, ritardi, omissioni ed incapacità progettuale e per dare impulso ad una più attenta azione amministrativa finalizzata al lavoro ed alla protezione sociale”.
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06 Marzo 2015, 15:09