27 Settembre 2013, 18:15
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PALERMO – Tempi duri all’Amat, la Partecipata del trasporto pubblico di Palermo. Tardano ad arrivare il nuovo contratto di servizio con l’amministrazione e il piano delle officine e così oggi è stata un’altra giornata di sciopero, dopo quella del 9 settembre: per otto ore, dalle 9.30 alle 17.30, 160 mezzi su 280 sono rimasti fermi in deposito. Nodo del contendere la discussione ancora in corso per definire stanziamenti e servizi fra l’azienda e piazza Pretoria, che devono trovare un’intesa di massima da presentare al Consiglio comunale per l’approvazione definitiva, in attesa della prossima discussione sul Piano Urbano del Traffico che potrebbe anche ridisegnare alcune mansioni della partecipata.
Sullo sciopero c’è da registrare l’ennesima frattura fra le sigle confederali, Orsa e Faisa Cisal, che hanno aderito, e i sindacati Cobas e Ugl, che si sono astenuti. Ed è già partito il balletto dei numeri: “L’adesione del personale è stata dell’85%”, hanno scritto Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. “Si tratta di non più di cento dipendenti fra autisti, meccanici, ausiliari del traffico e amministrativi, su un totale di 1700 unità”, hanno replicato Cobas e Ugl.
Per il presidente dell’Amat Giuseppe Modica “lo sciopero nasce dalla voglia di dare un segnale, più che all’Amat, all’amministrazione per concludere al più presto l’iter sul contratto di servizio. Speriamo inoltre che l’accordo sulle officine venga firmato al più presto da tutte le sigle sindacali. Attualmente – ha aggiunto Modica – escono dal deposito circa 250 autobus al giorno, l’obiettivo è di arrivare a 300, mentre la proiezione dei chilometri percorsi è di 12 milioni annui. Ma dipende anche dal contratto di servizio, mentre aspettiamo di sapere come il Put organizzerà certi servizi, come le zone blu. Sicuramente l’azienda non va peggio, anzi, ci sono margini di miglioramento. Anche il bilancio semestrale ha registrato una perdita di 3 milioni di euro in calo rispetto a quella precedente di 8,5 milioni”. Modica smentisce categoricamente le voci di dissapori con il vicesindaco Cesare Lapiana, per anni alla guida dell’azienda di via Roccazzo: “Con Lapiana c’è un rapporto di vecchia data basato sulla reciproca stima. Non ci sono divergenze fra l’amministrazione e la dirigenza dell’Amat”.
I COMUNICATI SINDACALI
“È stata dell’85% l’adesione del personale Amat allo sciopero di otto ore indetto per oggi dalle 9,30 alle 17.30 dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Orsa e Faisa Cisal. Fermi in deposito 160 mezzi sui 280 circolanti. Lo sciopero, il secondo del mese, è stato proclamato dalle sigle sindacali per chiedere risposte alla dirigenza sul piano industriale dell’Amat, la bozza del contratto di servizio con il comune che la dirigenza continua a tenere nascosto alle parti sociali, il potenziamento ormai non più rinviabile dei servizi ai cittadini e il mantenimento dei livelli occupazionali”. Lo fanno sapere i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Orsa e Faisa Cisal.
“Lo sciopero dei lavoratori dell’Amat indetto oggi da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Orsa e Faisa Cisal è stato l’ennesimo flop. Contrariamente a quanto reso noto dalle sigle sindacali organizzatrici, ad astenersi dal lavoro sono stati non più di cento dipendenti tra autisti, meccanici, ausiliari del traffico e amministrativi, su un totale di 1.700 unità”. A dirlo è Antonino La Barbera, segretario regionale Cobas settore Trasporti, sindacato che assieme all’Ugl non ha aderito allo sciopero. “L’Amat – sottolinea La Barbera – deve necessariamente affrancarsi da sindacati che tengono in ostaggio l’azienda e da ‘pupari’ che tentano di condizionarne la governance. Sarebbe ora di pensare in modo serio e responsabile al rilancio dell’Amat, per il bene dei lavoratori e dei palermitani”.
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27 Settembre 2013, 18:15