Sicilia, ok alle modifiche della manovrina ma niente 'mance'

Manovrina, il governo apre alle modifiche ma le ‘mance’ sono al bando

Attesa per il vertice di lunedì, il budget aggiuntivo di 25 milioni potrebbe non bastare

PALERMO – “Misure volte a favorire la crescita economica, l’incremento dei livelli occupazionali e una visione strategica di lungo periodo”. Saranno queste, secondo l’impostazione ufficializzata dal governatore Renato Schifani, le caratteristiche che dovrà assumere quella fase di “ampliamento” del testo base della manovrina quando questa inizierà la sua navigazione nelle acque di Sala d’Ercole. Una traversata che, nelle speranze dell’Esecutivo, dovrà avvenire con il tempo volto al bello.

La manovrina all’esame dell’Aula

La ritrovata armonia del centrodestra in commissione Bilancio, del resto, è figlia delle rassicurazioni giunte da Palazzo d’Orleans all’indirizzo dei partiti. Il totem dell’immodificabilità è caduto e questo ha aiutato l’iter. I deputati, però, attendono di conoscere i dettagli (economici e di merito) dello spazio di manovra che il governo intende assicurare al Parlamento.

Nessuna ‘mancia’, o per meglio dire “misura territoriale”. Schifani, che ha convinto la maggioranza a ritirare gli emendamenti in commissione, è intenzionato a chiedere ai partiti un salto di qualità. Quello spazio riservato alle proposte delle forze politiche, per forza di cose, non potrà essere rappresentato dai microinterventi a Comuni e parrocchie che hanno fatto capolino nell’ultima Finanziaria. Il Mef, che a fatica ha digerito l’ultima legge di bilancio grazie alle interlocuzioni con Palazzo d’Orleans, tirerebbe fuori il cartellino rosso.

‘Radio Ars’, intanto, parla di un plafond di 25 milioni di euro a disposizione delle proposte provenienti dal centrodestra. La cifra deriverebbe dalla mancata attuazione della legge approvata nel 2024 e che punta a favorire le assunzioni nelle imprese. In tanti, però, sono pronti a giurare che la cifra non basterà, anche perché bisognerà fare i conti con le richieste dell’opposizione. “Del resto – osserva più di una voce proveniente dalla maggioranza all’indomani del semaforo verde al testo in commissione – parliamo di un testo che ha già assegnato un bel po’ di milioni ad interventi che ricadono nella provincia di Messina cara a Cateno De Luca e ai suoi”.

Sala d'Ercole Ars
Sala d’Ercole

Occhi sulla manovrina, testa alla manovra

L’esame del ddl, secondo la tabella di marcia stabilita nella conferenza dei capigruppo, dovrebbe entrare nel vivo soltanto nella settimana che finirà a ridosso del mese di giugno. La manovra più corposa, prevista inizialmente per quel mese, a questo punto, slitterà inevitabilmente, anche per consentire agli uffici dell’assessorato all’Economia, guidato da Alessandro Dagnino, una registrazione puntuale dei flussi trimestrali di cassa.

Tra i corridoi di Palazzo dei Normanni vince così la prudenza di chi punta ad ‘incassare’ il massimo risultato possibile fin dalle variazioni di bilancio che saranno incardinate martedì, ma con un orecchio alle notizie di prospettiva sul prossimo ddl che potrebbero arrivare dal vertice di maggioranza del giorno prima.

Il vertice di lunedì

Schifani riunirà i partiti a Palazzo d’Orleans per trovare la sintonia proprio sulla tipologia misure da potere inserire nelle variazioni di bilancio sotto forma di maxiemendamento del governo. Il ddl al momento vale circa 50 milioni di euro, ma gli alleati chiederanno anche delucidazioni sull’entità della manovra estiva. Dall’esito dell’incontro dipenderanno anche le previsioni meteo su Sala d’Ercole.


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