Mondello, pericolo caduta massi| Arcuri: “Corsa contro il tempo”

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12 Maggio 2015, 18:41

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PALERMO – La caduta di massi da monte Pellegrino, che ieri ha bloccato la circolazione nella strada per Mondello, potrebbe non essere un caso isolato: le montagne intorno alla città, infatti, sono giganti dai piedi d’argilla, pronte a franare così come successo anche alla fine del 2014 all’Addaura. Anche in quel caso il Comune corse ai ripari, ma il problema è molto più vasto e le risorse che servirebbero non ci sono.

Palazzo delle Aquile sta spendendo 15 milioni di euro per il solo monte Pellegrino, ma servirebbero centinaia di milioni. Il Pai, il Piano di assetto idrogeologico che individua le aree più a rischio, è fermo al 1998 e Palazzo delle Aquile sta predisponendo un aggiornamento: “Presto lo manderemo in consiglio comunale – dice il vicesindaco Emilio Arcuri – stiamo proponendo un allargamento del perimetro R4 sulla base delle risultanze di quello che è accaduto e di una maggiore conoscenza dello stato del monte”. R4 è la sigla con cui si indicano le zone più a rischio, quelle in cui è possibile addirittura perdere la vita: oltre a quelle già contrassegnate, dovrebbero diventarlo anche interi pezzi della Favorita, dell’Addaura e di Vergine Maria, zone in cui sorgono case i cui inquilini, probabilmente, non sanno nemmeno di vivere con il costante rischio che la montagna ceda.

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“Il problema riguarda anche monte Gallo, è una corsa contro il tempo – continua Arcuri – amplieremo la rete paramassi, speriamo che non succeda nulla. Alcuni lavori sono in attesa di collaudo, non siamo fermi, prestiamo il massimo dell’attenzione alla luce di quanto accaduto a fine anno”. Palazzo delle Aquile ha già piazzato i cartelli in viale Margherita di Savoia, agli automobilisti alle porte dell’estate resterà da decidere se rischiare o provare vie alternative per giungere a Mondello.

 

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12 Maggio 2015, 18:41

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