Mondo del calcio in lutto| Micciché: “Giusto fermarsi”

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14 Aprile 2012, 18:48

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La morte di Piermario Morosini ha sconvolto il mondo del calcio. Non si può morire a 26 anni in questa maniera. È arrivato il cordoglio del Palermo Calcio e di tutte le altre società calcistiche. Tutte d’accordo sulla sospensione dei campionati, il pallone deve giustamente fermarsi dinanzi una tragedia così.

Piermario Morosini era nato a a Bergamo il 5 luglio 1986 ed era cresciuto nel settore giovanile dell’Atalanta e si era messo subito in luce, arrivando alla finale del campionato Primavera del 2005, perdendo contro la Roma. A Morosini la vita ha proposto durissime prove: era infatti rimasto orfano della mamma Camilla nel 2001, quando aveva 15 anni, e solo due anni dopo era morto il papà Aldo. Tragedia a tragedia, poco dopo era morto anche il fratello e il giovanissimo giocatore era rimasto solo con la sorella maggiore. L’Udinese aveva messo gli occhi sul giovane centrocampista e aveva acquistato metà del cartellino di Morosini. L’Udinese aveva lanciato in serie A il giocatore, che aveva debuttato in serie A in bianconero contro l’Inter, collezionando in tutto 5 presenze in A e una in Europa. Nel 2006-2007 l’Udinese lo aveva mandato a farsi le ossa in serie B, col Bologna e, una volta riscattato l’intero cartellino, i friulani l’avevano girato nel 2007 al Vicenza, dove ha giocato fino al 2009.

Roberto Baronio, suo compagno a Udine, ha commentato affranto: “Un destino incredibile. Ora potrà riabbracciare tutta la sua famiglia”. Arriva il ricordo anche del presidente dell’Udinese Pozzo: “Una tragedia che mi sconvolge, in carriera non avevo mai vissuto un giorno così. Un ragazzo molto professionale. E’ giusto fermarsi, non si poteva giocare in queste condizioni”. Il ricordo anche di Walter Novellino, ex allenatore del Livorno: “E’ stato come rivedere Renato Curi. Un ragazzo bravissimo, di poche parole, e un ottimo centrocampista ma con una gran voglia di arrivare. La morte di un ragazzo su un campo di calcio sia un dispiacere per tutti, per chi lo conosceva e per chi ama il calcio e lo sport in generale”.

Sconvolto anche il Palermo, Igor Budan, tra gli altri, lo aveva conosciuto da giovanissimo ai tempi di quando militava nell’Atalanta. A Guglielmo Miccichè, vicepresidente rosanero, la notizia della morte del giovane giocatore e della conseguente sospensione dei campionati, è arrivata con la telefonata della redazione di LiveSicilia che chiedeva un commento su questo triste accaduto: “Sono sconvolto – ha detto Miccichè – sto venendo a conoscenza di questa tragedia solo adesso. Giusto fermarsi”.

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IL CORDOGLIO DI MUTTI E MICCOLI

Arriva anche il cordoglio del tecnico Bortolo Mutti: “Sono momenti terribili in cui è impossibile trovare la parole – afferma il tecnico -. Il mio primo pensiero va ai suoi cari, ai quali sono vicino con tutto il mio cuore. Piermario era di Bergamo, l’ho visto crescere seguendo la sua trafila nel vivaio dell’Atalanta e nelle Nazionali giovanili. Era un giocatore talentuoso con tutte le carte in regola per diventare un centrocampista di ottimo livello. Purtroppo non c’è niente da fare contro il destino e la fatalità, nel mondo del calcio i controlli sono capillari e si lavora con atleti in strutture importanti e situazioni ottimali. La vita è questa, la prendiamo con grande razionalità sperando che la fortuna ci assista sempre. Condivido in pieno la decisione della Federcalcio di sospendere tutti i campionati, era impossibile per chi ha giocato con Piermario scendere in campo con la morte nel cuore. Un momento di meditazione fa bene a tutto l’ambiente”.

“Stavo vedendo la partita, sono senza parole, il destino sa essere proprio crudele”. Fabrizio Miccoli è visibilmente commosso e toccato dalla tragedia di Piermario Morosini, morto questo pomeriggio a seguito di un arresto cardiaco occorsogli nel corso di Pescara-Livorno. Il sito ufficiale del club rosanero riporta le parole del Capitano: “C’è veramente poco da dire in casi come questi, il dispiacere è enorme per aver perso un ragazzo di soli venticinque anni. Noi calciatori siamo degli atleti particolarmente controllati: secondo me viene fatto tutto il possibile per evitare questo tipo di eventi, ci sottoponiamo a numerosi esami e a test fisici anche in condizioni di sforzo. Certe tragedie purtroppo sono frutto di tristi fatalità. A nome mio e di tutta la squadra, voglio esprimere le mie condoglianze ai giocatori del Livorno e dell’Udinese: perdere un compagno di squadra in questa maniera è davvero drammatico. A livello personale mi ha colpito molto la sua storia, che ho appreso questo pomeriggio. Ora Piermario potrà riabbracciare la sua famiglia”.

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14 Aprile 2012, 18:48

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