04 Dicembre 2024, 10:58
4 min di lettura
MONREALE (PALERMO) – Circa 1500 metri quadrati di narrazione multimediale che si apre negli spazi dell’Abbazia Santa Maria La Nuova. Tra i primi casi, nel Meridione d’Italia, di spazio espositivo permanente multimediale nel quale lo spettatore può immergersi progressivamente in una esperienza polisensoriale.
È stato presentato ieri pomeriggio, martedì 3 dicembre, dal sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono, nel corso di una conferenza stampa, il nuovo Museo multimediale progettato per il Complesso Monumentale Guglielmo II, nell’ex Abbazia benedettina di Santa Maria La Nuova, con un sistema inestricabile di gallerie e sale, con i suoi punti di affaccio privilegiato verso scenari paesaggistici e architettonici straordinari.
La prima area tematica si sviluppa lungo la Galleria centrale, affronta il tema del Duomo di Monreale e degli apparati musivi in esso contenuti. La seconda area, che trova posto nella Galleria prospiciente il Chiostro dell’Abbazia benedettina, è dedicata al tema dell’architettura in età normanna e del sincretismo culturale. Infine, nella terza area tematica, localizzata nella galleria con affaccio sulla grande corte del Complesso monastico, sono affrontati in rapida successione, i temi della Diocesi, del Regno e della Regalità.
I due battenti delle “porte bronzee” raccontano del loro essere nella realtà del Duomo, simbolo della “Porta del Paradiso”, e il fascio di luce verticale che si attiva superando la soglia fa comprendere il concetto dell’Axis mundi di cui l’uomo, secondo il concetto teologico benedettino, potrà per un istante essere parte integrante.
Tra le installazioni museografiche multimediali, quella dedicata all’Abside del Duomo con il Pantocrator, costituisce uno dei momenti topici dell’intero allestimento museale.
“L’inaugurazione del Museo – dichiara il sindaco Alberto Arcidiacono – rappresenta un vero e proprio momento storico di riappropriazione della memoria per i cittadini di Monreale; ed esso costituirà un ulteriore polo di attrazione per il folto numero di turisti che animano la scena urbana e monumentale della nostra città”.
“In quanto museo di storia e di arte, il complesso monumentale Guglielmo II, sarà chiamato ad affrontare la sfida di attrarre un numero sempre crescente di visitatori diversificati per target (turisti, scolaresche, studiosi, specialisti, residenti nella comunità locale o in quelle limitrofe). Oltre alla realizzazione degli allestimenti espositivi, l’intervento di funzionalizzazione dell’antico complesso abbaziale benedettino raggiungerà anche il fine, non certo secondario, di restituire alla collettività, quasi nella sua interezza, uno straordinario insieme architettonico nelle sue secolari stratificazioni. Il museo ‘La Fabbrica di Guglielmo’ ci consentirà di raccontare ai visitatori, che usufruiranno di questa inusuale esperienza museografica, le nostre radici storiche e culturali. Attraverso la narrazione di una storia reale che apparirà quasi come il racconto di una “favola”, ci si potrà immergere in un ‘sogno che è diventato realtà’”.
Come sostiene l’architetto Giuseppe Di Benedetto, Professore Ordinario del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo e componente del gruppo di progettazione che ha ideato il museo, “al progetto spetta il merito di non aver sacralizzato la tecnica né di averla esibita fine a se stessa, ma di aver tentato di utilizzare i nuovi media in modo non convenzionale ma emozionale, creando un corpo a corpo tra oggetto della narrazione fruitore”.
“Ed è proprio questo l’obiettivo progettuale di ogni museo narrativo: produrre allestimenti che, pur utilizzando moderne tecnologie, conservino ‘uno spirito antico, un’arte ‘comportamentale’ che non sia qualcosa da guardare a distanza, ma un’esperienza collettiva, da condividere, in cui potersi riconoscere e rispecchiare. Non è un museo che espone e mette in mostra collezioni, opere d’arte e documenti ma trova la sua ragion d’essere non nella materialità tangibile dei suoi contenuti da mostrare attraverso un allestimento, ma in due aspetti fondamentali che più di ogni altra cosa lo caratterizzano: un’importante storia da raccontare e uno straordinario luogo in cui mettere in scena questo racconto. Si avvale di una varietà di nuovi elementi – mezzi di comunicazione elettronici ed interattivi che hanno il compito di coinvolgere il visitatore in prima persona trasformandolo in un “io narrante”, che decide in che modo, dove e quando venire a conoscenza delle informazioni “messe in scena” nel museo”.
L’ideazione ed il progetto dell’allestimento museale sono dell’architetto Giuseppe Di Benedetto, dell’ingegnere Pietro Faraone, dell’architetto Giovanni Nuzzo, dell’ingegnere Giovanni Pecorella, dell’architetto Sabina Di Cristina, dell’architetto Iole Gini. Il progetto multimediale e le videoinstallazioni sono di Studio Azzurro s.r.l; con l’ideazione e la regia di Leonardo Sangiorgi. La consulenza per i contenuti museologici e testuali è del professore Pietro Corrao, della dottoressa Serena Falletta, del professore Giovanni Travagliato. La consulenza per i contenuti museografici e la grafica è dell’architetto Vincenzo Venezia, quella per gli aspetti impiantistici, dell’ingegnere Francesco Russo e l’ingegnere Giovan Battista Ravesi che si e’ occupato della realizzazione dei sistemi multimediali .
Pubblicato il
04 Dicembre 2024, 10:58