MONREALE – I sospetti dei carabinieri si concentrano su due giovani del rione palermitano Zen.
Potrebbero essere stati loro, con la complicità di altri amici, a sparare e uccidere i tre giovani di Monreale nella notte tra sabato e domenica. Al momento vengono ascoltati in caserma.
La Procura di Palermo guidata da Maurizio de Lucia ha aperto un’inchiesta. Le indagini sono coordinate dal pubblico ministero Felice De Benedittis. Una o più vittime, probabilmente, sono state colpite per caso dai proiettili esplosi all’impazzata. Non erano il bersaglio dell’assassino o degli assassini visto che il gruppo di palermitani era composto da piu persone.
Monreale, i sospetti dei carabinieri
Bisogna innanzitutto accertare che cosa abbia scatenato la rissa alla base della strage. Si parla di futili motivi mentre in paese circola la voce, su cui al momento non ci sono conferme – che un gruppo di palermitani stesse tentando di rubare dei motorini davanti a uno dei locali. Da qui la reazione dei giovani monrealesi.
I carabinieri stanno ricostruendo la notte di violenza e morte nella cittadina Normanna in provincia di Palermo.
La raffica di colpi di pistola – potrebbero essere stati addirittura una ventina – è stata sparata in via Benedetto D’Acquisto, a pochi passi da piazza Duomo e piena di gente. Sul basolato i carabinieri hanno cerchiato in rosso i bossoli dei proiettili, ma alcuni si sono conficcati nelle fioriere.
La testimonianza e il paese sotto choc
“C’è stata una rissa violenta, con lancio di tavoli, bastoni e bottiglie. È esploso il panico. Poco dopo si sono sentiti colpi di arma da fuoco, tutto è degenerato. Gente che fuggiva, altri che cadevano e venivano calpestati, chi si nascondeva tra le auto, chi piangeva a dirotto. È stato terribile”, racconta una giovane che ieri notte si trovava non lontana dal luogo del delitto.
I tre morti sono di Monreale: Salvatore Turdo, 23 anni, Massimo Pirozzo, 26 anni, e Andrea Miceli, anche di lui 26, deceduto stamattina in ospedale per le gravi ferite.
Il paese è sotto shock. “Che cosa è successo?”, chiedono i tanti turisti giunti nella cittadina incuriositi dal nastro bianco e rosso piazzato dai carabinieri per delimitare la zona dove è avvenuto il delitto.
Gli investigatori sono al lavoro per fornire tutte le risposte. Ci sarebbero dei video delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso la scena. Parenti e amici delle vittime si sono radunati davanti alla camera mortuaria dell’ospedale Civico. Ci sono comprensibili scene di disperazione.