14 Giugno 2013, 17:18
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PALERMO – In concomitanza con alcuni eventi che toccano i temi più significativi della vita umana – l’istituzione del registro delle Unioni civili presso l’Ufficio Affari generali della Segreteria generale del Capoluogo siciliano, il Gay Pride nazionale, che animerà le strade di Palermo il 22 giugno prossimo, e il Family day che nello stesso giorno porterà al parco Ninni Cassarà più di trenta associazioni familiari – il vescovo delegato Cesi per la Famiglia e i Giovani, monsignor Calogero Peri, scrive: “Ciascuna parola in questa occasione è equivocabile. La parola ‘contro’, soprattutto, è dannosa, ‘suona male’. La giornata della Famiglia non è e non deve essere contro qualcuno. Non è e non deve essere una manifestazione di muscoli o di forza: la logica del Vangelo, infatti, non è quella della lotta ma è quella del sussurrare la verità alla ricerca sempre della più profonda verità dell’uomo”.
“Vorrei – continua il vescovo – che ci fosse la capacità di smetterla di fare fronti contrapposti. Nella storia la soluzione dei problemi non è mai stata nella lotta ma nell’ascoltare l’altro, nel dire la verità. Certo, non bisogna rinunciare alla propria prospettiva, ma bisogna affermarla come dono, come ricchezza. Cristo non sarebbe andato contro nessuno. Egli ha pianto per l’uomo ed è stato samaritano: ha guardato la condizione di ciascuno, di tutti; ha guardato e curato le ferite. L’uomo non è stato mai negoziabile agli occhi di Dio. Egli deve essere sempre difeso, perché, nonostante la fragilità della conchiglia, racchiude una perla. Non si alzi la voce, quindi. Si resti in silenzio ad ascoltare la voce di Colui che è morto per tutti noi che siamo peccatori”.
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14 Giugno 2013, 17:18