16 Ottobre 2017, 13:02
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RAGUSA- Ragusa è l’unica provincia siciliana che nell’ultimo biennio ha chiuso in rialzo alla voce turismo: +48% di presenze. I dati arrivano direttamente dalla Regione e si riferiscono al 2016: negli Iblei si contano 1 milione 228 mila presenze (cioè le notti trascorse dai visitatori in strutture alberghiere o extralberghiere) rispetto alle 829 mila del 2014. Nel 2016, inoltre, il turismo “internazionale” rappresenta il 59% di quello totale, mentre un paio di anni fa stranieri e italiani si spartivano la torta in modo pressoché uguale. Anche il sistema aeroportuale del sud-est, rappresentato dagli scali di Catania e Comiso, ha visto un netto incremento nei primi otto mesi dell’anno in corso: 6,4 milioni di passeggeri in transito rispetto ai 5 milioni del 2014 (+28% complessivo). Stando ai dati, nudi e crudi, questa parte dell’isola gode di buona salute a livello di flussi.
Come sottolinea il Censis, “ad aiutare la crescita turistica concorre anche l’instabilità politica di alcune aree del mondo e il rischio terrorismo, che stanno determinando una complessiva riarticolazione dei flussi turistici che premia l’Italia. Ma c’è anche altro. Stiamo assistendo a una progressiva evoluzione della domanda: oggi il turista cerca un mix di esperienze, combinando il mare con la scoperta del territorio e delle sue eccellenze. La forza del territorio ibleo risiede proprio nella varietà dell’offerta: un mare incontaminato (ben 3 delle 7 bandiere blu della Sicilia), uno straordinario patrimonio storico-artistico, una enogastronomia d’eccellenza (Ragusa è il capoluogo con più ristoranti stellati in rapporto alla dimensione della popolazione)”.
Giovanni Occhipinti, presidente del Distretto Turistico degli Iblei, è rientrato dalla Fiera Internazionale del Turismo di Rimini con ottime notizie per gli operatori del settore: “Quelli che leggiamo oggi sono dati spettacolari. I tour operatori più importanti d’Italia, che fatturano centinaia di milioni di euro, hanno messo gli occhi sul Ragusano. Nei loro call center sono tre le destinazioni più richieste: il Salento, il sud della Sardegna (Costa Rei) e il Ragusano, che è diventato il principale polo d’attrazione dell’isola dopo Taormina e Cefalù”. I motivi del boom sono presto spiegati: “Il fenomeno Montalbano, il riconoscimento dei siti Unesco e l’aeroporto di Comiso hanno innalzato il livello di qualità della nostra offerta turistica”.
“Per quanto riguarda il movimento aeroportuale – puntualizza Occhipinti – il trend rimarrà positivo anche il prossimo anno. Gli accordi con Thomas Cook hanno portato tanti charter su Comiso. I polacchi, ad esempio, sono molto soddisfatti per l’accoglienza ricevuta nel nostro territorio. Così stanno spingendo il tour operator britannico ad aprire una nuova destinazione per Varsavia, oltre a quella già esistente per Katowice, in vista della prossima stagione estiva”. Non decollano, invece, i voli di linea. Al di là del recente annuncio dell’apertura di un Malta-Comiso da parte di Air Malta, il traffico aereo è fermo alle destinazioni Ryanair, che ha già fatto dei tagli su base stagionale: “Ma questa è una problematica che rischiamo di portarci dietro – continua il presidente del Distretto – Mentre i charter sono un servizio al turismo, i voli di linea sono un servizio al territorio. E il nostro territorio conta appena 300mila abitanti, un quartiere di Catania. Mantenere una compagnia aerea a Comiso ha costi notevoli. Solo una politica maggiormente integrata tra Catania e Comiso, in cui confido, potrà portare dei benefici”.
Tornando alle buone notizie, il Distretto Turistico degli Iblei, assieme a Censis e Asset, ha stilato la Carta di Valorizzazione del Territorio, che ha lo scopo di mettere in rete enti locali e operatori dell’area iblea (19 comuni, compreso quello di Ragusa) per costruire un quadro di orientamento a beneficio del visitatore: “Manca ancora una politica imprenditoriale di gruppo – osserva Occhipinti –. Stiamo lavorando a un sistema digitale che integri in una mappa interattiva tutti i dati utili per valorizzare i fattori di eccellenza. Metteremo in rete alberghi, ristoranti, chiese, musei, servizi di ogni genere: i turisti potranno consultare un sito o una app, scaricabile sul telefonino, per ottenere tutte le informazioni utili. Inoltre, in quattro punti nevralgici del nostro territorio – penso all’aeroporto di Comiso o al porto di Pozzallo – ci saranno dei tavoli digitali che replicano la funzione del concierge in un albergo: dare al visitatore una visione complessiva di ciò che offre il nostro territorio”.
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16 Ottobre 2017, 13:02