Indagini sul carico di canapa |Si cerca il “laboratorio” della droga

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15 Settembre 2015, 06:19

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CATANIA – Il cammino verso il laboratorio per la “lavorazione” della canapa indiana è stato intralciato da un servizio di controllo predisposto dai Carabinieri della Tenenza di Misterbianco che in questi mesi ha “blindato” il quartiere Monte Po – Nesima, “famoso” per essere crocevia di droga e roccaforte dello spaccio. Il conducente del Jumper, insieme ai complici, si è accorto dell’auto dei militari e ha abbandonato il furgone per sfuggire alla cattura. Sono riusciti a scappare ma hanno perso un carico che poteva fruttare mezzo milione di euro. Una pesante perdita, dunque, per l’organizzazione criminale a cui era destinata la “mercanzia” sequestrata lo scorso fine settimana in via Gaetano Di Giovanni.

E se gli accertamenti sul furgone, un Citroen Jumper, hanno portato risultati immediati (il mezzo era stato rubato) l’indagine relativa a localizzare la piantagione dove era stata raccolta ed essiccata la canapa e  il luogo di destinazione del carico è più complessa e delicata. Non si sbottonano gli inquirenti su quali piste si stanno battendo, ma quella della criminalità organizzata – anche leggendo la nota diffusa agli organi di stampa – sembra la più “calda”.

Per i carabinieri non ci sono dubbi: “Le piante erano sicuramente destinate a rimpinguare, dopo l’opportuna lavorazione, il fiorente mercato al dettaglio gestito dalle cosche catanesi”. E non si trascurano i nomi legati alle famiglie mafiose che hanno il controllo sul territorio: come i personaggi sospetti legati a Mario Strano (da sempre reggente di Monte Po) e ai Santapaola di Lineri (le dichiarazioni di Giuseppe Scollo stanno facendo tremare il gruppo). Da non sottovalutare i Mazzei, l’operazione Enigma ha dimostrato come i “Carcagnusi”,  anche se nell’ambito delle estorsioni, abbiano concluso solidi affari criminali (con il placet di Cosa nostra) in questa zona di confine tra Catania e Misterbianco. Non si esclude però che il carico potesse essere solo in transito e dunque l’occhio dei carabinieri guarda anche oltre il fortino della droga di Monte Po.

E’ anche scattata la caccia ai “corrieri”: i fuggitivi – si pensa che siano almeno due – sono nel mirino degli investigatori. E le indagini si muovono – come detto – nell’ambito dei gruppi criminali catanesi dediti al traffico di droga, e non si esclude che possano essere organizzazioni “indipendenti” alla mafia. Anche se per operare a Catania nel traffico di stupefacenti – lo raccontano decine di inchieste e processi – è quasi un obbligo avere il consenso da parte delle cosche.

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L’ingente carico di canapa dimostra come i gruppi di pusher si stiano “specializzando” anche nella produzione “diretta” dello stupefacente. Dalla “serra” le 500 piante dovevano probabilmente essere trasferite nel “laboratorio” per la lavorazione e il confezionamento delle dosi. Le indagini, dunque, potrebbero portare a scoprire una vero e proprio “quartier generale” dello spaccio.

(Foto facebook)

 

 

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15 Settembre 2015, 06:19

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