09 Marzo 2018, 10:00
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PALERMO – Recidere i contatti fra i Morace e la “Liberty Lines spa”. Evitare che gli armatori trapanesi possano “esercitare l’impresa secondo le modalità criminose professionalmente elaborate sin dall’anno 2008”. È una novità, almeno a Palermo, che la Procura chieda e ottenga dal giudice per le indagini preliminari, in questo caso il gip è Marco Gaeta, la misura cautelare del commissariamento giudiziale per un anno della compagnia di navigazione.
Lo scorso maggio i carabinieri dei Nuclei investigativi di Palermo e Trapani hanno perquisito la casa di Salvatrice Severino, dirigente dell’Assessorato ai Trasporti della Regione siciliana. Pure lei è finita sotto inchiesta. Anzi, viene considerata uno dei personaggi chiave dell’indagine. Secondo l’accusa, infatti, Morace “aveva stretto un accordo con Salvatrice Severino per predisporre e confezionare bandi di gara per l’affidamento quinquennale del servizio di collegamento marittimo di pubblico interesse con mezzi veloci tra la Sicilia e le isole minori, secondo modalità che avrebbero favorito gli interessi della compagnia di navigazione”.
I militari, su ordine dei procuratore aggiunto Sergio Demontis e del sostituto Francesco Gualtieri, misero le mani su “una miniera investigativa”. Si tratta di diciotto diari manoscritti, tra il 2000 e il 2017, da Giuseppe Naccari, marito di Severino. Diari che “consentono di ricostruire i rapporti illeciti portati avanti dalla dirigente regionale con Vittorio Morace”.
Secondo l’accusa, il bando che avrebbe consentito ai Morace, il padre Vittorio e il figlio Ettore, di guadagnare oltre dieci milioni in più di quanto gliene spettassero, sarebbe l’epilogo di un patto corruttivo. In cambio la dirigente avrebbe ricevuto in regalo gioielli in oro e brillanti, borse Chanel, viaggi e l’assunzione della figlia alla Ustica Lines (poi divenuta Liberty Lines) con tanto di spese di alloggio pagate dalla compagnia.
A Salvatrice Severino era subentrata Dorotea Piazza. Ed è stata proprio Di Piazza, assieme al collega Fulvio Bellomo, a consegnare lo scorso ottobre ai pm una nuova relazione tecnica. Emergerebbe che “l’intera attività della Severino sia stata smaccatamente orientata in favore della società amministrata dal Morace”. E così dal 2008 al 2004 Ustica Lines avrebbe ottenuto 10 milioni di euro a titolo di compensazioni finanziarie per prestazioni di trasporto marittimo mai rese dalla società.
Per mettere in sicurezza la compagnia e proseguire l’attività in maniera trasparente da oggi è stato nominato un commissario.
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09 Marzo 2018, 10:00