Morire di speranza |Una targa per i morti di San Lorenzo

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11 Agosto 2014, 15:32

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CATANIA – Un anno fa (era il 10 agosto) Il loro sogno di fuga da guerre, persecuzioni e fame si spezzò a pochi metri dalla riva, nelle acque antistanti il Lido Verde alla Plaja di Catania. Traditi dal fondale, sei giovani migranti annegarono quando erano già in vista della salvezza. Si erano gettati da un barcone arenatosi nei bassi fondali della Plaja. Un episodio che scosse le coscienze dei catanesi ma che innescò anche una gara di generosità e solidarietà per soccorrere i superstiti. Oggi, l’amministrazione Comunale ha voluto ricordare l’episodio apponendo una targa proprio sul luogo della tragedia.

Una targa, fortemente voluta dalla Comunità di Sant’Egidio che ha raccolto mille firme, che ricorda non solo i sei giovani migranti morti, ma le migliaia di uomini, donne e bambini che hanno perso la vita nel Mediterraneo, lungo le rotte dei mercanti di carne umana. Stamattina a ricordarli c’erano, insieme al vice sindaco Marco Consoli, la presidente del Consiglio Comunale Francesca Raciti, il cerimoniere del Comune Luigi Maina, il responsabile delle Relazioni Esterne del Comune di Catania Giuseppe Idonea, il presidente della Consulta Giovanile Pierangelo Spadaro e il vicepresidente Giulio Ciccia, il responsabile della Comunità di Sant’Egidio Emiliano Abramo e il titolare del Lido Verde Dario Monteforte e circa trenta ragazzi del Cara di Mineo che collaborano attivamente con la Comunità.

” A nome del sindaco e di tutta l’Amministrazione comunale- ha detto Consoli – consegniamo alla memoria non un anniversario di morte ma di speranza. La Città ha dimostrato sensibilità verso il valore dell’accoglienza insieme alle Istituzioni e al Volontariato. La memoria di queste giovani vite vivrà per sempre nella nostra azione quotidiana”. Consoli ha anche ringraziato il titolare del lido Verde, Dario Monteforte, che all’arrivo dei naufraghi, dimostrando solerzia e sensibilità, apprestò le prime cure. “ Ci ritroviamo – ha detto Abramo- per celebrare questi giovani che hanno trovato la morte anzicchè la vita migliore a cui aspiravano.

Catania malgrado le difficoltà in cui si dibatte ha dimostrato di essere accogliente, abbracciando i fratelli migranti, rendendo ancora più alto il significato di questa targa”. “ La stretta collaborazione- ha detto Pierangelo Spadaro- con la Comunità di Sant’Egidio ha reso consueti i valori dell’accoglienza che si possono annoverare insieme ad altre come “best practices ”. Di “rispetto della dignità umana” ha parlato Monteforte sottolineando che “ quando nel mondo vi sarà questo sentimento verso l’altro, il mondo potrà dirsi davvero cambiato”.

Di seguito il testo della targa:

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Enzo Bianco Sindaco

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11 Agosto 2014, 15:32

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