La morte in auto del pr Nasta | Scagionato indagato per omicidio

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14 Febbraio 2017, 05:40

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PALERMO – Per alcuni mesi si è indagato sul proprietario di una macchina parcheggiata lungo la strada dove nel maggio scorso trovò la morte Alessandro Nasta, pr ed organizzatore di eventi tra i più conosciuti di Palermo.

Omicidio colposo era l’ipotesi contestata ad un uomo di 45 anni. Un’ipotesi che è stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del pubblico ministero Chiara Capoluongo.

La Procura ha scandagliato la dinamica del tragico impatto, avvenuto il 20 maggio dell’anno scorso. Poco dopo le tre di notte Nasta sta percorrendo via Pietro Bonanno, al rientro da una serata all’Addaura. Un colpo di sonno, un attimo di distrazione o un ostacolo improvviso. Nasta perde il controllo della sua Opel Adam che, dopo avere urtato una macchina parcheggiata, si ribalta più volte. Nasta non sopravvive all’impatto. Dieci giorni dopo la morte il pubblico ministero decide di sequestrare l’auto posteggiata. L’iscrizione del proprietario per omicidio colposo è un atto dovuto per consentire lo svolgimento di una perizia.

L’ipotesi iniziale era che l’auto avesse fatto da catapulta per l’Opel di Nasta che altrimenti avrebbe finito la corsa contro il muro. Probabilmente il trentanovenne avrebbe potuto salvarsi. Gli accertamenti disposti dalla Procura hanno, però, dato ragione all’indagato e al suo legale, l’avvocato Pietro Cascio che ha sempre escluso ogni responsabilità del suo assistito.

L‘evento incidente- morte non poteva essere certo imputabile al proprietario della vettura. Alla richiesta di archiviazione non si sono opposti i parenti della vittima. È stata, dunque, accettato la ricostruzione della Procura della repubblica. Il caso è chiuso, il dolore resta.

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14 Febbraio 2017, 05:40

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