23 Dicembre 2013, 18:51
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E’ morto a 94 anni Mikhail Kalashnikov, ‘padre’ dei celebri fucili d’assalto prodotti in Russia. Aveva smesso di lavorare un anno fa per problemi di salute, soprattutto cardiaci.
Il Kalashnikov – il noto fucile mitragliatore AK-47, primo di una lunga serie di armi cui l’inventore e progettista Mikhail Kalashnikov, morto oggi a 94 anni, ha regalato il proprio cognome – e’ considerato l’arma da fuoco piu’ diffusa nel mondo. Usato dagli eserciti di oltre 50 paesi di tutto il mondo e da organizzazioni di guerriglieri e terroristi, fu inventato dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1947: AK-47 sta per ‘Avtomat Kalashnikov 1947′, vale a dire fucile automatico Kalashnikov.
Fino a oggi, ne sono stati venduti 100 milioni di pezzi. L’arma, ufficialmente adottata dall’esercito sovietico nel 1951, funziona – come molte del genere – a sottrazione di gas prelevato dalla canna e convogliato in un cilindro posto sopra ad essa. Il pistone in esso contenuto trasporta un otturatore rotante e il tutto viene riportato in avanti da una molla di recupero a spirale. L’AK-47 e’ sufficientemente pesante (3,150 kg) da sparare bene a raffica senza vibrazioni ed ha precisione soddisfacente anche da distanze non brevi (la gittata efficace e’ di circa 400 metri). Utilizza cartucce calibro 7,62 mm, non molto dissimili da quelle standard Nato ma con esse non intercambiabili. Spara 600 colpi al minuto.
Il caricatore standard contiene 30 cartucce, ma ve sono anche da 40 e da 75. In alcuni modelli il calcio in legno e’ sostituito da un calcio metallico ripiegabile o a scheletro. Prodotto su licenza in numerose nazioni, il Kalashnikov ha avuto diverse imitazioni ed e’ stato, all’epoca dell’Urss, l’arma di eccellenza degli eserciti del Patto di Varsavia e dei ‘Paesi fratelli’; come pure degli ‘eserciti di liberazione’ e dei movimenti di guerriglia del Terzo mondo. All’Ak-47 sono seguite numerose serie e modelli. Assai diffuso e’ anche il modello Ak-74, sviluppato nel 1974, del peso di 3,600 chilogrammi, con gittata utile di circa 1.300 metri e calibro 5,45 mm.
La serie Ak-100 (da Ak-101 a Ak- 105), pensata per trovare nuovi sbocchi sul mercato internazionale grazie anche all’impiego di munizioni assai diffuse, spara cartucce dei calibri 7,62, 5,45 e 5,56 Nato. L’anno scorso il Kalashnikov è rinato con la benedizione del presidente Vladimir Putin, in una nuova e piu’ sofisticata versione di quinta generazione, Ak-12, ma non ha superato i test preliminari e quindi non e’ stato ammesso ai test statali per diventare la nuova arma da tiro dell’esercito russo. Nel 2014 il ministero della difesa dovra’ decidere la nuova arma da fornire all’esercito: oltre al Kalashnikov in pole position c’e’ una nuova versione del fucile mitragliatore prodotto dagli anni Ottanta in una fabbrica di Kovrov, nella regione di Vladimir.
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23 Dicembre 2013, 18:51