15 Gennaio 2019, 19:05
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PETROSINO (TRAPANI) – Antonino Donato, il 40enne di Petrosino (Trapani) morto e sepolto a Madrid, la cui famiglia è stata avvertita solo due anni dopo, è deceduto per le complicazioni di una grave polmonite. E, al momento del ricovero, aveva espressamente chiesto di non informare nessuno sul suo stato clinico, sostenendo di non avere parenti o conoscenti in Spagna, come risulterebbe dal referto medico. Questa circostanza spiegherebbe il ritardo della comunicazione del decesso ai familiari.
E’ quanto si apprende da fonti investigative, che hanno avuto accesso al fascicolo ospedaliero del giovane. Antonino Donato fu ricoverato il 27 dicembre 2016 all’ospedale universitario Fondazione Jimenez Diaz della capitale iberica, dove morì il 18 gennaio 2017 per le complicanze del processo infiammatorio acuto ai polmoni. E la successiva autopsia effettuata dal medico legale sulla salma confermò le cause naturali del decesso, informano le fonti investigative. Successivamente la salma è stata sepolta nel cimitero madrileno di Carabachel Sud a carico del Comune di Madrid.
Emigrato da anni in Spagna, il 40enne da tempo non aveva più dato notizie ai congiunti e non risultava iscritto all’anagrafe consolare dei residenti all’estero (Aire). Dopo averne denunciato la scomparsa, i familiari erano rimasti in attesa di sapere cosa fosse accaduto. Fino a quando non sono stati convocati a metà dicembre scorso dalla Questura di Trapani per il riconoscimento fotografico della salma, scoprendo che Antonino era morto ed era stato sepolto due anni prima.
(ANSA)
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15 Gennaio 2019, 19:05