08 Aprile 2009, 17:27
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Quei seni generosi, offerti al vento, al portafoglio dei passanti, e quella pelle chiara, tra il verde dei viali della Favorita, spiccano, stonano, disturbano. Seni chiari, non sodi come una volta forse, ma pur sempre simboli di femminilità e sensualità. Drammatiche. Perché a lei, 48 anni, palermitana, resta solo questo: seni da mettere in vendita (insieme a tutto il resto) per cercare di campare. Di giorno alla Favorita, il parco reale di Palermo, di notte in via Roma. Facili emozioni in cambio di denaro, questa è l’equazione della sopravvivenza. E stamattina ha deciso di usarli quei seni, di mostrarli senza falsi pudori per attirare qualche cliente in più, tra viale Diana e viale Ercole. Ci è riuscita, non è passata inosservata, ma non ha richiamato l’attenzione “giusta”, quella che sperava: qualcuno, passando di là, vedendola passeggiare col seno scoperto sul bordo della strada, ha deciso di chiamare la polizia. Di segnalare ciò che tutti sanno, cioè che alla Favorita c’era… una prostituta mezza nuda. Sono tante, infatti, le straniere che si vendono nel Parco, tante quelle che vengono regolarmente fermate dalla polizia, tante da non fare neanche più scandalo e, dunque, notizia. Eppure in quella donna c’era qualcosa di diverso, di troppo. La sua età, il luogo in cui è nata, il colore della sua pelle, i suoi seni, chissà.
Quando la volante è arrivata, le altre prostitute sono scappate, ma lei è rimasta lì, all’incrocio tra le due grandi strade che attraversano il Parco. Col seno fiero e scoperto, si è difesa: “Non disturbo nessuno – ha detto agli agenti – non intralcio il traffico, sto solo lavorando”. Il risultato è stato una denuncia per atti osceni in luogo pubblico. L’ennesima. Perché questa donna alle soglie dei cinquanta di denunce di questo tipo ne ha una bella collezione e quella di stamattina si sommerà alle altre nel fascicolo che la riguarda in Procura. Quella che per lei è l’equazione della sopravvivenza, per la legge infatti si traduce in “atti osceni in luogo pubblico” o “comportamenti contrari alla pubblica decenza”. Reati previsti dal codice penale, non mezzi di sostentamento. Le sue spiegazioni non sono servite a granché stamattina: è stata allontanata. Forse solo per ricominciare domani, lì o altrove.
“A prostituirsi – spiegano dagli uffici della questura – sono soprattutto ragazze provenienti dall’Est Europa o dall’Africa. Ma capita a volte di fermare anche delle palermitane, in genere piuttosto avanti con gli anni”. Non si sa quante siano queste donne, sicuramente una minoranza nel grande mercato del sesso.
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08 Aprile 2009, 17:27