30 Gennaio 2018, 06:58
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PALERMO – Gli eventi confermati sono più di 780, ma la prospettiva del Comune è di raddoppiarli entro la fine dell’anno: è il programma di manifestazioni per Palermo Capitale della Cultura, presentato questa mattina in una conferenza stampa al Teatro Massimo a margine dell’incontro con il premier Paolo Gentiloni e il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini. “Ma non è solo un calendario di eventi – dice l’assessore alla Cultura Andrea Cusumano – è un progetto di visione complessivo che va oltre l’anno in corso”.
Al centro del piano c’è la rete tra gli eventi e le istituzioni culturali già presenti in città, “un progetto trasversale – si legge nella presentazione ufficiale – che accoglie arte, musica, teatro, grandi eventi, appuntamenti, convegni, sport, e a cui si aggiungono le iniziative internazionali che proiettano la città verso i grandi temi del Terzo Millennio”. Tra pochi giorni arriverà in città l’opera di Michelangelo Pistoletto Love difference, un grande tavolo specchiante a forma di bacino del Mediterraneo che verrà installato alla Fondazione Sant’Elia e che ospiterà iniziative sul dialogo tra le culture per tutti i mesi dell’anno. Seguiranno poi diverse manifestazioni di taglio internazionale con sede ai Cantieri culturali della Zisa, come le finali del festival MigrArti Cinema e la presentazione di MigrArti Cartoon, il Convegno Europeo della Musica e tavole rotonde sul significato dell’identità europea oggi, il tema della diversità, complessità e molteplicità di tale identità.
Molto vasto il programma di mostre, con esposizioni di Spencer Tunick e Robert Capa, la mostra su Antonello da Messina, le installazioni di Jan Fabre, Shozo Shimamoto e Martin Kipperberger e “ReSignifications” del Nobel Wole Soyinka, in cui artisti africani interpretano il tema del corpo nero nell’arte occidentale. Alle periferie è dedicato tra le altre cose un esperimento di “opera lirica sociale” che coinvolgerà il quartiere Danisinni: per un giorno la zona farà da scenografia alla messa in scena dell’Elisir d’amore di Donizetti, con il cast dell’opera, l’orchestra e gli artisti del coro che si muoveranno tra le strade del borgo. A metà dell’anno inizierà poi la biennale dell’arte Manifesta, che avrà come centro operativo il Teatro Garibaldi.
“Capitale della Cultura significa anche investire sul territorio e guardare avanti”: l’assessore Cusumano annuncia l’inizio di iniziative che verranno avviate quest’anno, ma che saranno concluse entro il 2020. Tra queste, la nascita del parco Al Medina al Aziz, che comprenderà il Palazzo della Zisa, i Giardini e i Cantieri culturali e che si completerà con l’istituzione di un organismo unico di gestione e programmazione, e l’istituzione del parco Casina Cinese – Pitrè che racchiuderà la Casina Cinese, il Museo etnografico Giuseppe Pitrè e la Città dei ragazzi.
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30 Gennaio 2018, 06:58