“Un clic e addio al bollo auto” | Condannato un funzionario

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18 Febbraio 2013, 20:12

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PALERMO – Un’Audi Q7, una A4, una Volkswagen Tuareg, una Mercedes 320 e una 220. Tutte auto di grossa cilindrata su cui Luigi Costa, funzionari della Motorizzazione di Palermo, e il cognato, Giuseppe Picone, non pagavano né bollo auto, né tasse di immatricolazione.

I due imputati hanno patteggiato una condanna rispettivamente a un anno e dieci mesi e sei mesi di carcere. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Alessandro Picchi, Costa era riuscito a rendere fantasma le macchine sue e del cognato. Entrava con la sua password nel sistema informatico della Motorizzazione e cancellava dagli archivi i dati dei veicoli. Che in questo modo potevano circolare per le strade con una sorta di lasciapassare. In caso di infrazioni e multe il documento esibito alle forze dell’ordine risultava regolare, ma la multa non sarebbe mai potuta arrivare a destinazione. Una vera e propria garanzia di impunità. Da qui l’accusa di falso e distruzione di atti pubblici.

Costa, che per questa inchiesta era finito ai domiciliari, è tornato in servizio ma è stato spostato d’ufficio.

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18 Febbraio 2013, 20:12

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