10 Settembre 2018, 10:55
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PALERMO – La polizia municipale nell’ambito dei controlli sul rispetto del riposo notturno predisposti dal comandante Gabriele Marchese nei locali della movida, ha riscontrato la diffusione di musica ad alto volume in cinque locali: una discoteca abusiva a Sferracavallo, un pub in piazza Monte di Pietà, un altro pub in via Cavour, un bar in via Principe di Palagonia e un locale di intrattenimento e svago in via Mater Dolorosa. Tre dei cinque rispettivi titolari sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per disturbo della quiete pubblica e sono state comminate sanzioni per un importo totale di oltre 5.000 euro. Gli agenti del Caep – il nucleo di controllo delle attività produttive – hanno dapprima compiuto un sopralluogo in una discoteca di via Plauto, dove veniva proposto l’ingresso più consumazione al costo di dieci euro.
A causa dell’alto volume della musica, il titolare è stato denunciato per disturbo della quiete pubblica ed è stato eseguito il sequestro delle apparecchiature musicali; sono state comminate sanzioni per un importo totale di circa 1.150 euro per la mancata esposizione all’esterno del locale delle tabelle degli orari di apertura e chiusura, delle tabelle alcolemiche e l’indisponibilità del dispositivo per l’alcool test.
Altresì è stato sollecitato l’intervento di funzionari della Siae, l’ente che tutela il diritto d’autore, che hanno proceduto alle contestazioni di competenza, rilevata l’assenza del prescritto permesso per la musica diffusa durante eventi aperti al pubblico.
Nel locale inoltre mancavano le condizioni di sicurezza, sprovvisto com’era di dispositivi antincendio e con l’unica uscita di sicurezza bloccata; il titolare non esibiva la certificazione di agibilità di locale di pubblico spettacolo e quella antincendio.
Per questa serie di violazioni, accertati i gravi pregiudizi all’incolumità ed alla sicurezza pubblica, gli agenti disponevano l’immediata interruzione dell’evento danzante , facendo defluire il pubblico, circa 400 persone, verso l’esterno dei locali.
I controlli sono poi proseguiti in piazza Monte di Pietà, dove un pub occupava abusivamente con tavoli e sedie circa 160 metri quadrati di suolo pubblico, in pratica più della metà della superficie della piazza, deturpando di fatto un sito dichiarato di interesse storico e artistico.
Accertata la musica ad alto volume, sono state sequestrate le apparecchiature musicali ed il titolare è stato denunciato all’autorità giudiziaria per disturbo della quiete pubblica.
Sono state comminate altresì, sanzioni per un importo totale di oltre 2.500 euro per l’assenza di autorizzazione sanitaria per la somministrazione di alimenti e bevande all’esterno del locale, la mancata esposizione delle tabelle degli orari di apertura e chiusura, delle tabelle alcolemiche e l’indisponibilità del dispositivo per l’alcool test. Altre irregolarità hanno riguardato la presenza di un impianto pubblicitario abusivo e le difformità riscontrate nelle relazione fonometriche. Contestualmente, gli agenti del Nopa – nucleo operativo protezione ambiente – nell’ambito dell’attività congiunta con i tecnici dell’ Arpa , l’agenzia regionale protezione ambiente, per verificare lo sforamento delle emissioni sonore, hanno controllato un bar che e un locale segnalati più volte dai residenti per il disturbo del riposo notturno. Il titolare del bar sito in via Principe di Palagonia, di fronte al tribunale dei minori, che aveva organizzato una serata di karaoke, ha violato l’ordinanza che prevede di divieto di effettuare attività musicale con amplificazione esterna, pertanto gli agenti hanno sequestrato la strumentazione sonora per cinque giorni, comminato la sanzione di cinquanta euro e hanno attivato accertamenti sulla regolarità delle autorizzazioni amministrative. A seguire è stata effettuata dall’abitazione di un esponente nei pressi del locale sito in via Mater Dolorosa, la misurazione dei decibel con apposita apparecchiatura fonometrica fino ad oltre l’una di notte, mentre il locale era ancora aperto e la musica è stata rilevata a volume molto alto. Gli agenti hanno quindi sequestrato la strumentazione musicale per cinque giorni, come previsto dall’ordinanza in vigore per il superamento dell’orario e comminato la sanzione di cinquanta euro. Dagli esiti dei rilievi dell’Arpa con il riscontro del superamento dei limiti consentiti dalla legge, sarà inoltrata la segnalazione all’autorità giudiziaria per l’inquinamento acustico e scatterà la sanzione di duemila euro.
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10 Settembre 2018, 10:55