Mozione di censura a Miccichè |”L’assessore non ha risolto niente”

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14 Febbraio 2017, 16:43

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PALERMO – Una mozione di censura nei confronti delll’assessore regionale al Lavoro, Gianluca Miccichè, è stata presentata dal vice capogruppo di Fi all’Ars Vincenzo Figuccia e firmata anche fai deputati Sergio Tancredi (Cinquestelle), Nino Dina (Misto), Toto Cordaro (Cantiere popolare) e Marcello Greco (Sicilia Futura). “L’operato dell’assessore Miccichè è del tutto insipiente. Tutte le vertenze finite sul suo tavolo sono rimaste irrisolte – dice Figuccia – Non sarà difficile far passare la mozione atteso che anche nella maggioranza di Crocetta non sono mancate le prese di distanza dall’assessore regionale al Lavoro. Durante il suo mandato, Miccichè nulla ha fatto per adottare i provvedimenti necessari a seguito dell’entrata in vigore delle leggi di riforma del mercato del lavoro trascinando la Sicilia all’ultimo posto nell’erogazione di misure di politiche attive del lavoro indispensabili per prevenire e contrastare il fenomeno della disoccupazione, anche giovanile”. Per Figuccia “lo scarso rendimento di Miccichè non ha permesso il potenziamento dei Centri per l’Impiego e il riavvio al lavoro del personale qualificato degli sportelli multifunzionali, nonostante risultino appostate le risorse idonee nella programmazione comunitaria (Poc 2014-20 e Pon SPAo)”. “Inoltre, per mancanza di iniziative efficaci, sono stati sospesi i soggetti impegnati in attività socialmente utili, con risorse a carico del Fondo nazionale per l’occupazione – sostiene – Per non parlare della situazione inaccettabile in cui sono stati trascinati gli ex Pip, i precari degli Enti locali e gli Asu a rischio di fuoriuscita dai bacini di appartenenza e senza misure per la loro stabilizzazione. Grave è anche la responsabilità dell’assessore Miccichè nella mancata attivazione degli ammortizzatori in deroga per i lavoratori di grandi aziende in crisi e nell’assenza di politiche di inclusione socio-lavorativa a favore dei giovani e degli over 40 non ancora inseriti o estromessi dal mondo del lavoro. Insomma ci sono tutte le premesse per far sì che l’assessore Miccichè venga rimosso dalle sue funzioni. Ciò comunque non esime il presidente della Regione Rosario Crocetta da responsabilità sue e del governo che chiamo a rispondere in parlamento delle inadempienze”. Plaude all’iniziativa il presidente dell’Ares, associazione regionale delle Ipab: “L’assessore – scrive in una nota è venuto meno a ogni aspettativa che era riposta nei suoi confronti, sia per quanto riguarda il delicato tema del lavoro, sia per quanto riguarda l’altro importante ruolo che egli avrebbe dovuto svolgere in quanto Assessore della Famiglia e delle Politiche Sociali”. Per Gurrieri ci sarebbe “un altro importante motivo di inadempienza e negligenza perpetrata dall’assessore Miccichè, appoggiato in questo dai suoi uffici preposti che non sono stati funzionali al loro ruolo, ossia i problemi e la pesante situazione in cui versano le Opere Pie siciliane. Infatti, l’assessore che ai suoi esordi aveva promesso di distaccarsi totalmente da chi l’aveva preceduto, facendosi carico di trovare le soluzioni adeguate per sollevare le sorti di tali importanti istituti, che si occupano di oltre 2000 assistiti, tutti in condizioni di vulnerabilità, e che invece sono stati totalmente abbandonati, forse nel tentativo di arrivare a una cessazione delle loro attività”.

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14 Febbraio 2017, 16:43

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