08 Marzo 2012, 12:52
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“Noi e il Pdl insieme sul candidato Costa? Non mi pare un’ipotesi così assurda”. Francesco Musotto è il capogruppo dell’Mpa all’Ars, e “uomo forte” del partito a Palermo. Ma tiene a precisare: “Parlo a titolo personale, sono mie considerazioni”. Che non potranno non pesare, però, tra gli autonomisti, nonostante i veti agli azzurri confermati da Lombardo e da Fli.
Costa ha aperto chiaramente al Pdl. Che succede?
“Succede che siamo in una situazione di massima confusione”.
Vale a dire?
“Ovunque c’è incertezza. A sinistra abbiamo visto tutti cosa è successo, e anche il Pdl ha mostrato tutte le sue indecisioni. E anche nel Terzo polo…”
A dire il vero, il Terzo polo sembrava il regno della chiarezza: candidato Costa e “veto” al Pdl.
“Il problema è che il Terzo polo ha diverse anime. E, devo ammettere, di qualcuna di queste non ho ancora capito bene il progetto”.
Si riferisce all’Udc?
“Esattamente. Credo che la loro posizione sia importante. Oggi sembrano oscillare tra il sostegno al Terzo polo e l’avvicinamento al Pdl. Da questa scelta dipenderanno molte cose”.
E c’è anche Gianfranco Micciché…
“Sì, c’è anche Micciché, che lavora più o meno nella stessa direzione, quella cioè di ricongiungere il centrodestra”.
Ma il fatto politico più forte delle ultime ore è l’apertura di Costa al Pdl. Che farà, glielo richiedo, l’Mpa nel caso in cui questo invito si tramutasse in una vera alleanza?
“Credo che il mio partito abbia sostanzialmente due possibilità: la prima è quella di abbandonare Costa, far saltare tutto, e puntare su un nuovo candidato…”
E l’altra?
“L’altra, ma al momento è solo una mia idea personale, è quella di mettere da parte i veti al Pdl, e lavorare a una coalizione ampia”.
Insomma, Pdl ed Mpa insieme su Costa. Ma non eravate incompatibili?
“Io credo invece che non sia una ipotesi così assurda, impercorribile”.
Il presidente Lombardo sembra pensarla diversamente.
“E infatti io non parlo a nome del partito”.
In pratica, oggi può succedere di tutto…
“Fin dall’inizio, a dire il vero, questa campagna di avvicinamento alle Amministrative è stata confusa, contraddittoria”.
In che senso?
“Penso ad esempio al fatto che il Pd, mesi fa, sostenne la necessità di lavorare per Palermo e per gli altri Comuni a una coalizione che rispecchiasse la maggioranza alla Regione, ma poi…”
…poi Lupo ha scelto Rita Borsellino, che ha detto “no” all’Mpa.
“Esatto. E da quel momento l’incertezza è stata totale, anche per il Pd”.
Storie che oggi, a fronte di tutto ciò che è accaduto, sembrano vecchie. Il futuro potrebbe riservare nuove sorprese?
“Gliel’ho detto. Credo che l’ipotesi di un avvicinamento tra Pdl e Terzo polo non sia da escludere”.
Sarebbe una coalizione in grado probabilmente di vincere al primo turno…
“Già, lo penso anch’io. Ed è una cosa che dobbiamo considerare attentamente”.
Ma Fli già ieri sera col coordinatore Briguglio e anche oggi con Fabio Granata ha ribadito il secco “no” al Pdl.
“A me risulta invece che la posizione di Gianfranco Fini sia un po’ diversa da quella dei leader locali. La questione palermitana si deciderà anche a Roma”.
Vale a dire, se dovesse andare avanti quel progetto di grande partito dei moderati, con dentro, magari, Micicché, D’Alia e Lombardo, il primo test potrebbe essere quello di Palermo.
“Potrebbe essere. Perché no?”
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08 Marzo 2012, 12:52