15 Novembre 2012, 19:18
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WASHINGTON – La compagnia petrolifera British Petroleum dovrà pagare allo Stato americano una multa compresa tra i tre e i cinque miliardi di dollari per il disastro ambientale causato nel Golfo del Messico nell’aprile del 2010. In quell’occasione, un’esplosione sulla piattaforma Deepwater Horizon, provocò la fuoriuscita di ben 42 milioni di barili di petrolio a 26 miglia dalle coste della Louisiana.
Se la notizia proveniente da una fonte anonima della Bbc si rivelasse veritiera, sarebbe la cifra più alta sborsata per incidenti di questo tipo nella storia degli Stati Uniti. La promessa del Presidente Barack Obama di far pagare alla compagnia britannica fino all’ultimo centesimo per il disastro che causò 11 morti e incalcolabili danni ambientali sembra quindi concretizzarsi. Giovedì il Dipartimento di Giustizia ufficializzerà la cifra risultante dal patteggiamento, richiesto dalla stessa compagnia petrolifera.
Con il pagamento della multa, il colosso petrolifero potrebbe evitare l’inizio del processo, la cui apertura è prevista per il febbraio 2013. In ogni caso, l’eventuale chiusura dell’accordo extra-giudiziale tra le autorità federali e la società, non inciderebbe sulle numerose cause civili per danni intentate dalle autorità locali.
Inoltre, la compagnia dovrà versare altri 7,8 miliardi di dollari alle vittime del disastro, in base all’accordo già raggiunto con i privati, mentre due dirigenti dovranno rispondere di omicidio colposo per la morte delle 11 persone coinvolte nell’esplosione della piattaforma.
Ma gli effetti del disastro, che ha contaminato le coste per ben 87 giorni causando danni anche a moltissimi volontari accorsi per aiutare a ripulire le spiagge dai residui di benzene, da soli non giustificano la cifra che sarebbe stata richiesta alla Bp. La società, infatti, è chiamata a rispondere anche per aver consapevolmente mentito davanti al Congresso sulla quantità di petrolio che stava fuoriuscendo a causa dell’esplosione.
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15 Novembre 2012, 19:18