18 Maggio 2017, 11:09
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CATANIA – Accordo raggiunto, ma non per tutti. Si raffredda la vertenza Multiservizi, dopo l’incontro di ieri tra le organizzazioni sindacali, il capo di gabinetto del sindaco Bianco, Beppe Spampinato e l’assessore alle Partecipate Salvo Andò. Di fronte alle richieste avanzate dai lavoratori – che avevano annunciato uno sciopero per domani, per via dei ritardi nel pagamento degli stipendi e per spettanze arretrate non pagate dall’azienda, l’amministrazione ha garantito il pagamento, quanto prima, dei salari non corrisposti. Per quanto riguarda le tredicesime e quattordicesime non pagate, invece, l’impegno assunto è quello di convocare le organizzazioni sindacali non appena arriveranno le rimesse del Governo per provvedere alla liquidazione.
Aperture considerate positive, ma non da tutte le sigle. L’Asal, infatti, non ha ritenuto soddisfacente l’incontro – che ha abbandonato – tanto da confermare la protesta di domani, con sit-in in piazza Duomo,. “la scrivente O.S. comunica a tutti i lavoratori, che l’incontro con l’assessore alle partecipate del Comune di Catania per evitare lo sciopero non ha avuto esito positivo – scrivono i rappresentanti. Una sorta di accordo per noi inaccettabile, è stato raggiunto dalle altre sigle sindacali che hanno firmato un verbale con la società e l’assessore che non soddisfa nessuno dei tre punti rivendicati, per il pagamento puntale dei salari, la società pagherà a fine mese se ha la liquidità altrimenti basterà avvisare tutti per pagare i salari appena possibile. Per il pagamento delle spettanze 13 e 14 arretrate pagherebbero la terza rata del 45% a giugno poi a luglio un tavolo per concertare il resto della tredicesima e la quattordicesima sempre se c’è la liquidità”.
E ancora: “Per le trattenute sulla spending review lo ha detto l’avvocatura del Comune si devono restituire ma subito non si può ne aspettare ne discutere ne sentire altri pareri lo dice la legge – proseguono. Continua a prevalere la linea di questo nuovo consiglio d’amministrazione capitanato da un presidente che gestisce l’azienda come cosa propria. Mai in passato è stato messo in discussione il pagamento dei salari in ogni tempo, periodi belli e brutti sempre, le passate amministrazioni aziendali e Comunali hanno fatto in modo di garantire il salario oggi non è più così? Inutili i sacrifici enormi fatti dalle lavoratrici e dai lavoratori per salvare l’azienda un costo pesante per un operaio che campa una famiglia con 1000 euro al mese, due stipendi (13 14) e 18 mesi di solidarietà che sono costati oltre 200 euro al mese ciascuno, forse a qualcuno sembra poco?.Riteniamo tutto ciò inaccettabile – concludono – pertanto confermiamo il programmato sciopero il 19 maggio con il sit-in in piazza Duomo”.
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18 Maggio 2017, 11:09