08 Gennaio 2013, 14:08
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CATANIA – Un’eritrea di 28 anni, Teksa Abraha, al quarto mese di gravidanza, è morta ieri sera dopo essere stata dimessa da un’ospedale di Catania. La donna era ospite del Centro accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo (Cara) di Mineo, dove si trovava dall’agosto del 2012 insieme al marito. Sulla vicenda il procuratore capo di Caltagirone, Francesco Paolo Giordano, ha aperto un’inchiesta conoscitiva al momento senza indagati e disposto l’autopsia.
Secondo quanto ricostruito da più fonti, la donna si è sentita male due giorni fa e condotta in ambulanza nell’ospedale di Caltagirone, dove le sarebbero stati diagnosticati problemi cardiaci. Per questa è stata trasferita a Catania, al Ferrarotto, dove sarebbe emerso che la giovane puerpera era affetta da un aneurisma all’aorta. Visto il suo stato di gravidanza le è stato chiesta l’autorizzazione per sottoporla a una Tac. L’indomani è stata dimessa. Nella serata di ieri la donna sarebbe stata colta da malore e condotta d’urgenza nell’ospedale di Caltagirone, dove è arrivata già morta. Sulla vicenda la Procura di Caltagirone ha disposto accertamenti, con il sequestro di cartelle cliniche e l’autopsia, aprendo un inchiesta al momento senza indagati.
La donna non è stata sottoposta a Angiotac a Caltagirone perché in stato di gravidanza e durante il ricovero era asintomatica e gli esami ematici e l’ecocardiografico trans-esofageo hanno escluso una possibile dissezione aortica., precisano dal reparto Terapia intensiva coronarica del nosocomio del capoluogo etneo. Al Ferrarotto, sostengono dall’ospedale, la paziente è giunta alle 23.30 del 5 gennaio scorso “asintomatica per toracoalgie, ed è stata sottoposta dal personale medico di turno ad ecocardiogramma trans-toracico e trans-esofageo, esami che escludevano segni ecocardiografici riferibili a dissezione aortica”. “Nonostante la paziente fosse asintomatica e gli esami diagnostici risultavano essere del tutto negativi per dissezione aortica – precisano dal Ferrarotto di Catania – il personale medico di turno riteneva opportuno trattenerla in unità di terapia intensiva coronarica per ulteriori indagini e monitoraggio dei parametri clinici ed ematochimici”. Mantenendosi stabili i parametri clinici, ematochimici ed ecocardiografici, in assenza di sintomi, per il rischio di radiazioni in terapia intensiva per lo stato di gravidanza della paziente, i medici ieri hanno deciso di dimetterla con indicazione a controlli ecocradiografici periodici. “La paziente – sottolineano dal Ferrarotto – è uscita alle 16 in buon compenso emodinamico, del tutto asintomatica e senza necessità di supporto barellato”.
“Secondo noi Teksa è morta per una mancanza di attenzione da parte dei medici”, ha invece affermato Chaui Muhur, 30 anni, il marito dell’eritrea di 28 anni ospite del Centro accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo di Mineo. “Teksa – ha detto l’uomo arrivato in Sicilia nell’agosto dello scorso anno – si era sentita male e l’abbiamo portata in ospedale. Dopo che è stata dimessa si è sentita male di nuovo. Abbiamo chiamato un’ambulanza per portarla in ospedale e dopo un quarto d’ora è morta”. (fonte ansa)
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08 Gennaio 2013, 14:08