24 Giugno 2013, 11:03
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SIRACUSA – Doveva essere una battuta di pesca in apnea come tante altre. In fondo, nonostante i suoi 27 anni, Andrea Concu era considerato un esperto di questo tipo di hobby, come ripetono sconfortati ancora oggi gli amici che lo hanno accompagnato in quella che si è trasformata nell’ultima sfida ai fondali.
Andrea Concu è morto ieri nelle acque di Fontane Bianche, a Siracusa. “Annegamento”, ha detto il medico legale intervenuto subito dopo il rinvenimento del corpo senza vita del giovane catanese. Pochi i dubbi, tant’è che non è stato disposto l’esame cadaverico. Corpo riconsegnato ai familiari, precipitatisi a Siracusa nel tardo pomeriggio di domenica, una volta avvisati della tragedia.
“Sono annichilito, letteralmente avvilito”, ripete ancora oggi il comandante della Capitaneria di Porto di Siracusa, Luca Sancilio. Il 53enne ufficiale parla con cognizione di causa, essendo peraltro anche lui un apneista per passione. Quella passione che è costata cara ad Andrea Concu. E che lo scorso anno ha inghiottito altri due ragazzi, uno ad Augusta e l’altro nelle acque di Santa Panagia.
Il corpo del subacqueo è stato rinvenuto a 2 miglia circa dalla costa. Ad avvistarlo, un uomo a bordo di un acquascooter. Ha subito avvisato la Guardia Costiera che proprio in quei minuti riceveva anche una allarmata chiamata da parte dei compagni di pesca del giovane. In pochi istanti una motovedetta ha raggiunto il punto segnalato, ma per Concu non c’era più nulla da fare.
Secondo le prime ricostruzioni, il giovane stava seguendo una grossa preda, un tonno forse. Per non farselo sfuggire, avrebbe sottovaluto i rischi di un fondale comunque profondo dai 12 ai 15 metri, inseguendolo in quello che avrebbe dovuto essere l’ultimo affondo. Ed è a questo punto che, con ogni probabilità, avrebbe accusato un malore fatale.
“L’anidride carbonica gli ha preso la testa”, dicono in gergo altri sub provetti. Quando l’ossigeno comincia a scarseggiare, l’anidride carbonica provoca uno stato di euforia che dopo pochi istanti può causare svenimento. Ed è quello che sarebbe successo ad Andrea Concu che per questa battuta di pesca nelle acque siracusane aveva anche rinunciato a preziose ore di sonno: appena un’ora e trenta di riposo, hanno ancora raccontato gli amici.
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24 Giugno 2013, 11:03