20 Luglio 2014, 16:41
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PALERMO – Ha raggiunto la reception urlando, chiedendo aiuto. Nella stanza in cui negli ultimi giorni si era rifugiata con la figlia, quest’ultima è stata trovata senza vita. Elisabetta Cipresso, 40 anni, è morta in una camera dell’hotel Villa Archirafi mercoledì notte: la vicenda sin dall’inizio poco chiara è stata ricostruita dai carabinieri coordinati dalla Procura che ha disposto l’autopsia sul cadavere. Bisognerá accertare se ad uccidere la quarantenne sia stata una dose di anestetico che sarebbe stata la stessa madre a somministrare.
La donna, Anna Cipresso, è stata infatti fermata per omicidio, epilogo di una storia drammatica che negli ultimi anni aveva portato madre e figlia a tentare di togliersi la vita. Come nel 2013, quando le due provarono a suicidarsi con il gas nel loro appartamento di via Ughetti. Da quella casa erano state sfrattate e l’unica alternativa era diventata quella di alloggiare in albergo. Quello di via Archirafi ha fatto da scenario alla tragedia. Le due, entrambe infermiere, avevano preso una camera senza dire nulla ai loro parenti, alcuni dei quali vivono nel Trapanese e vengono in queste ore ascoltati dagli inquirenti.
I familiari avrebbero giá confermato la situazione complicata in cui madre e figlia si trovavano: alla base del dramma ci sarebbero stati dei grossi problemi economici dovuti ai debiti di gioco, per affrontare i quali le donne si sarebbero anche rivolte agli usurai. Nella stanza, oltre a diversi farmaci, sono stati trovati decine di tagliandi di “gratta e vinci”, probabilmente un disperato tentativo di risollevare le proprie sorti, ormai segnate da una profonda depressione.
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20 Luglio 2014, 16:41